IDOMENEO

Enciclopedia Italiana (1933)

IDOMENEO ('Ιδομενεύς, Idomĕneus)

Angelo Taccone

Figlio del cretese Deucalione, nipote di Minosse e di Pasifae, è pronipote dello stesso Zeus. Una leggenda lo fa guerriero di straordinaria bellezza e aspirante alle nozze con Elena. Nell'Iliade appare amico di Menelao, e partecipa alla guerra troiana come signore di Creta. Valoroso vibrator d'asta, è molto stimato da Agamennone; è uno dei nove che si offrono di combattere con Ettore quando questi lancia la sua sfida; ha pur lui la sua aristeia, durante la battaglia presso le navi, e uccide allora Otrioneo, Asio, Alcatoo ed Enomao. Alla fine di quell'aristeia corre grave pericolo per opera di Deifobo. Affronta Ettore ed Enea, ma finisce con ritirarsi davanti ad essi. Da parecchi passi dell'Iliade appare uomo d'età già alquanto matura. Nella lotta contro le Amazzoni abbatte Bremusa; è uno dei giudici nella contesa per le armi di Achille; entra nel cavallo di legno. Caduta Ilio, secondo la più comune leggenda torna felicemente in patria. Secondo una leggenda più tarda egli, durante una tempesta, promette a Posidone di sacrificargli l'essere che per primo incontrerà dopo un felice approdo; ma quell'essere è la figliuola. I. mantiene la parola e allora scoppia in Creta una pestilenza per causa della quale i Cretesi lo bandiscono dall'isola. Viene allora I. nell'Italia meridionale e di là passa a Colofone: presso il tempio clario di Apollo muore ed è sepolto. Una leggenda lo faceva giudice d'una gara di bellezza fra Medea e Tetide; avendo egli assegnato la vittoria a Tetide, Medea avrebbe scagliato su di lui la maledizione ch'egli non potesse più dire il vero. Di là il fatto che i Cretesi passavano per gran bugiardi.

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