Silóne, Ignazio

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Pseudonimo dello scrittore e uomo politico italiano Secondo Tranquilli (Pescina 1900 - Ginevra 1978). Partecipò alla fondazione del Partito comunista (1921), allontanandosene nel 1931. Attivo nel Partito socialista clandestino (1942), diresse le riviste Europa socialista (1946-47) e Tempo presente (1956-68). Scritti nel gusto della narrativa verista, partecipi della drammatica urgenza degli avvenimenti storici e nutriti di un sentimento acutissimo dei limiti della giustizia umana e del richiamo ai valori di un cristianesimo evangelico, i suoi romanzi più noti (Fontamara, ed. ted. 1933, ed. it. 1947; Pane e vino, ed. ingl. 1936, ed. ted. 1937, 1a ed. it. riveduta e col tit. Vino e pane, 1955) raffigurano per lo più situazioni e ambienti di paesi dell'Italia meridionale nel loro lento processo di redenzione sociale.

Vita e opere

Quasi tutti i suoi familiari perirono nel terremoto della Marsica del 1915 (il fratello superstite, Romolo, arrestato nel 1928 e condannato per attività sovversiva, sarebbe morto a Procida nel 1932). Interrotti gli studi e avvicinatosi al partito socialista (1918), S. partecipò nel 1921 alla fondazione del partito comunista, per il quale s'impegnò, dopo l'avvento del fascismo, in un'intensa attività clandestina prima in Italia e, dal 1927, prevalentemente in Svizzera. Qui maturò la crisi in seguito alla quale si allontanò (1931) dal partito comunista e dalla militanza politica per dedicarsi alla scrittura, pubblicando, oltre ai primi romanzi, alcuni saggi storici (Der Faschismus, 1934; La scuola dei dittatori, 1938; ecc.). Tornato all'impegno politico attivo nelle file del partito socialista clandestino (1942), rientrò in Italia nel 1944 e nel 1946 fu eletto all'Assemblea costituente per il PSIUP, da cui uscì al momento della scissione del 1947, non iscrivendosi però al PSLI. Diresse le riviste Europa socialista (1946-47) e Tempo presente (1956-68), fondata con N. Chiaromonte, attraverso le quali poté diffondere i suoi ideali federalisti e di un socialismo democratico e umanitario. Il suo nome di scrittore è affidato soprattutto ad alcuni romanzi (i primi dei quali apparsi in ed. straniera) che, tradotti in molte lingue, furono per lungo tempo più apprezzati all'estero che in Italia: i più citati Fontamara e Pane e vino; Il seme sotto la neve (ed. ted. 1941; ed. it. 1945); Una manciata di more (1952); Il segreto di Luca (1956); La volpe e le camelie (1960). Scrisse anche, per il teatro, Ed egli si nascose (1944) e, particolarmente significativo, L'avventura di un povero cristiano (1968), dramma storico sulla figura del papa Celestino V. In parte saggistici in parte narrativi sono gli scritti riuniti in Uscita di sicurezza (1965), libro importante per la ricostruzione del percorso umano e ideale dell'autore. Postumo è apparso l'incompiuto romanzo Severina (1981).

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