Messaggero, Il

Dizionario di Storia (2010)

Messaggero, Il


Quotidiano di Roma fondato nel 1878 da F. Albanese e L. Cesana (che lo diresse per molti anni e ne fu proprietario fino al 1911). Si impose a un vasto pubblico per il linguaggio semplice e l’ampio spazio riservato alla cronaca, tratti, specie quest’ultimo, destinati a caratterizzare l’intera esistenza del giornale. Moderatamente progressista (sostenne G. Giolitti contro F. Crispi), mostrò poi riserve verso la politica giolittiana di apertura a socialisti e cattolici. Dal 1911 fece parte del cartello editoriale di L. Della Torre e G. Pontremoli, orientato in senso democratico e interventista. Di proprietà della famiglia Perrone dal 1917, sostenne il regime fascista fin nella Repubblica sociale italiana, motivo per cui fu costretto a sospendere le pubblicazioni nel 1944-46. Nel dopoguerra (diretto da M. Missiroli) tenne una linea centrista e si attestò tra i più diffusi quotidiani nazionali, mostrando dal 1968 una certa propensione per la sinistra, peraltro accentuatasi nei primi anni Settanta. Ceduto dai Perrone all’editore milanese Rusconi (1973), fece par­te del gruppo Montedison (1974) e poi del gruppo Ferruzzi (1998). Nei primi anni Novanta il giornale registrò un periodo di forte crisi, superata solo nel 1995 sotto la direzione di G. Anselmi (1993-96). Nel giugno 1996 la testata entrò a far parte del gruppo Caltagirone e nello stesso anno la direzione venne affidata a P. Calabrese, sotto la cui guida si riconfermò il quotidiano più diffuso nell’Italia centrale. Si sono avvicendati poi alla direzione P. Graldi (1999-2002), P. Gambescia (2002-06) e R. Napoletano (condirettore dal 2004 e direttore dal 2006).

CATEGORIE
TAG

Repubblica sociale italiana

Regime fascista

Montedison

Pontremoli

Roma