Kertesz, Imre

Lessico del XXI Secolo (2012)

Kertesz, Imre


Kertész, Imre. – Scrittore e traduttore ungherese (n. Budapest 1929). Di origine ebraica, all'età di quattordici anni viene deportato ad Auschwitz, successivamente trasferito a Buchenwald e infine liberato nel 1945. Tornato in Ungheria, unico sopravvissuto della famiglia, nel 1948 inizia una breve collaborazione come giornalista presso il quotidiano Világosság di Budapest, che nel 1951 lo licenzia diventando organo del partito comunista. Dopo un breve incarico presso il Ministero dell'Industria, decide di dedicarsi alla scrittura di romanzi, di commedie musicali e alla traduzione di diversi autori tedeschi (F. Nietzsche, A. Schnitzler, P. Roth, L. Wittgenstein, E. Canetti), che segneranno l'intera sua opera. Esordisce con il romanzo, parzialmente autobiografico, Sorstalanság (1975; trad. it. Essere senza destino, 1999), che narra le vicende di un ragazzo ungherese deportato nei campi di sterminio nazisti, un tema, quello del rapporto tra storia e individuo, a cui tutta la poetica di K. rimarrà fedele. Tra gli scritti successivi si ricordano: A kudarc (1988; trad. it. Fiasco, 2003); Kaddis a meg nem született gyermekért (1990; trad. it. Kaddish per il bambino non nato, 2006); Az angol lobogó (1991; trad. it. Il vessillo britannico, 2004); Gályanapló (1992; trad. it. Diario dalla galera, 2009); Valaki más: a változás krónikája (1997; trad. it. Io, un altro: cronaca di una metamorfosi, 2012). Tra le pubblicazioni più recenti: Felszámolás (2003; trad. it. Liquidazione, 2005), un romanzo costruito su diversi registri narrativi che affronta il suicidio di uno scrittore di successo e la ricerca della sua opera postuma; K. dosszié (2006; trad. it. Dossier K, 2009), un romanzo autobiografico dove K. pone a sé stesso e al lettore domande cruciali sulle propria vita e sulle contraddizioni del Novecento. Nel 2002 gli è stato conferito il premio Nobel per la letteratura. Nel 2005 Sorstalanság è stato portato sul grande schermo da Lajos Koltai.

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