Inca Popolazione di lingua quechua delle Ande peruviane che al momento della conquista spagnola (1532) dominava un vastissimo impero nell’America Meridionale, sotto l’autorità di un sovrano assoluto, ritenuto l’incarnazione della divinità suprema, il Sole.
Secondo la tradizione, gli I. si installarono nella regione di
Nella sua breve parabola (meno di un secolo), esso aveva raggiunto dimensioni mai toccate prima da alcun altro Stato nelle Americhe, costituendo un esempio di straordinaria organizzazione politica e amministrativa. Il sovrano era la massima autorità politica, militare e religiosa Le terre conquistate erano divise in tre parti: una per il Sole (i prodotti servivano per mantenere il clero/">clero), una per il sovrano (che ne redistribuiva il prodotto in caso di bisogno) e una per gli abitanti del paese (la terra era ripartita tra le famiglie in rapporto al numero dei loro componenti). Il tributo veniva pagato dai cittadini adulti con il proprio lavoro: gli I. disposero così di un’enorme mano d’opera, che utilizzarono nella produzione agricola, nell’attività militare e nelle opere pubbliche e anche per la costruzione di un’immensa rete viaria (circa 40.000 km). Il commercio era monopolizzato dallo Stato, che controllava ogni spostamento dei sudditi, imponendo anche migrazioni forzate alle popolazioni ribelli.
La religione ufficiale, gestita da una potente classe sacerdotale, era incentrata sul culto del Sole, cui erano eretti templi e dedicati sacrifici (di lama e talora anche umani), e di altre divinità, tra cui il dio creatore Viracocha; la popolazione rurale continuava invece a venerare luoghi sacri (pietre, monti, templi), detti huaca/">huaca.
2. La cultura inca
Le realizzazioni degli I. nella costruzione di strade e ponti, nella progettazione di sistemi di controllo delle acque, nello spostamento di gruppi umani tra le varie regioni, nella regolamentazione del calendario agricolo e nell’ottenimento di risorse naturali in aree distanti attestano l’alto grado di sviluppo raggiunto dalle società andine prima del contatto con
Gli I. non possedevano sistemi di registrazione di dati comparabili con la scrittura: per annotare le informazioni utilizzavano un sistema di cordicelle con nodi, conosciuto con il nome di quipu, attraverso il quale poterono elaborare un sistema di calcolo decimale e un accurato calendario. I reperti di arte suntuaria (ceramica, tessuti, esemplari di
Per quanto riguarda le opere architettoniche, rimane una grande quantità di costruzioni monumentali in pietra. L’area nucleare di sviluppo dei modelli architettonici va localizzata nella valle del Cuzco e in quella dell’Urubamba, tra Pisac e
Dalle cronache degli Spagnoli (16°-17° sec.) è noto che i riti e le feste i. erano accompagnate da musica e danza. Tuttavia non sono rimaste tracce di queste espressioni musicali né è possibile ricostruirle dato che presso gli I. non esisteva un sistema di notazione. Danza e canto venivano detti taki e fra gli strumenti più diffusi vi erano la quena, o flauto di Pan, l’antara, un flauto policalamo, e il pincollo, un flauto a becco di varie dimensioni.