Indios

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

Indios

Margherita Zizi

Popolazioni indigene dell'America Latina

Furono i colonizzatori spagnoli, convinti di essere approdati in India, a creare il termine indios per indicare tutti i nativi del Nuovo Mondo anche se appartenenti a gruppi ed etnie molto diversi. A partire dagli anni Settanta del 20° secolo gli Indios, che costituiscono una buona percentuale della popolazione dei paesi dell'America Latina, hanno cominciato a creare movimenti e organizzazioni per rivendicare i loro diritti e il riconoscimento della loro identità etnica e culturale

Chi sono

Le popolazioni indigene dell'America Latina sono costituite dai discendenti dei primi abitatori delle terre conquistate e colonizzate da Spagnoli e Portoghesi; ancora oggi, dopo cinque secoli di rapporti conflittuali tra conquistatori e conquistati, sono una parte significativa del panorama politico, sociale e culturale del continente.

Gli indigeni nell'intera America Latina sono oggi circa 40 milioni, anche se le percentuali delle popolazioni native nei diversi paesi sono molto variabili: si va dallo 0,3% del Brasile al 71% della Bolivia. Diverse sono anche le etnie, le lingue e il grado di integrazione con la popolazione bianca e meticcia (ossia con un genitore di razza bianca e uno di un'altra razza: per esempio cinese, afroamericano).

Nella Mesoamerica, che comprende la vasta area geografica tra il Messico a nord e l'Honduras e il Nicaragua a sud, la parte più cospicua delle popolazioni indigene è costituita dai gruppi di lingua nahuatl, Aztechi soprattutto; i discendenti dei Maya sono concentrati in Guatemala, ma una parte si trova in Messico assieme a popolazioni mizteche e zapoteche. In Bolivia e in Perù vi è un consistente gruppo di Aymara. In Amazzonia vivono circa 230.000 Indios appartenenti a varie etnie.

In alcuni casi gli Indios hanno conservato le loro tradizionali strutture sociali, economiche e familiari. In Perù e in Bolivia, per esempio, continua a esistere l'ayllu, un'unità sociale costituita da un certo numero di famiglie abitanti in uno stesso territorio posseduto in comune. Soppressi nell'Ottocento, gli ayllu sono stati recentemente riorganizzati e riconosciuti legalmente come comunità indigene.

I movimenti per il riconoscimento dei diritti degli Indios

A seguito del carattere di sfruttamento assunto dalla conquista europea e dalla successiva colonizzazione, il termine Indios acquistò ben presto, oltre al significato razziale ed etnico, un forte significato economico e sociale. Per gli Spagnoli l'indio era l'individuo appartenente al gruppo inferiore e sottomesso, costituito dai discendenti della popolazione indigena. E di fatto i discendenti degli antichi abitanti delle terre americane sono cittadini discriminati: la povertà, la bassa scolarizzazione, la mortalità precoce, la scarsa partecipazione politica hanno tra le popolazioni indigene dei paesi latino-americani tassi molto più alti di quelli registrati tra Bianchi e Meticci.

A seguito del fallimento delle politiche di integrazione e di assimilazione delle popolazioni indigene, a partire dagli anni Settanta del 20° secolo sono nate nuove organizzazioni in difesa dei diritti e della cultura degli Indios, che spesso hanno l'appoggio di organismi internazionali e di organizzazioni non governative. Inoltre, in alcune aree latino-americane con una forte presenza indigena gli Indios sono stati protagonisti di movimenti di lotta sociale e politica: nel Chiapas, per esempio, la regione più meridionale del Messico, dal 1994 è in atto una guerriglia condotta dagli indigeni maya organizzati nell'Esercito zapatista di liberazione nazionale (EZLN). La rivolta è stata causata dalle drammatiche condizioni di vita delle comunità maya, che rischiano l'estinzione materiale e culturale.

A partire dagli anni Ottanta, organismi di rappresentanza degli Indios hanno cominciato a partecipare a incontri internazionali sulle questioni ambientali e sullo sviluppo promossi dalla FAO e dall'UNESCO. I problemi della distruzione del patrimonio culturale delle società indie sono stati al centro di un incontro organizzato nel 1993 dal Gruppo di Barbados, costituito nel 1971 da studiosi e rappresentanti di organizzazioni indigene dell'America Latina.

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