Indo

Enciclopedia Dantesca (1970)

Indo

Adolfo Cecilia

Fiume del settore nord-occidentale della regione indiana; nasce nel Tibet, a oltre 5.000 m. di altitudine, e sfocia nel Mare Arabico. Il suo corso, di oltre 3.000 Km, è montano per il primo tratto, poi, da Attock, si snoda in pianura, fino al delta costituito da diversi rami, i cui alvei hanno subito spostamenti verso ovest. È citato in Pd XIX 71 per indicare l'India (nel planisfero del Vesconte l'I. rappresenta il limite orientale dell' ‛ India ', mentre l' ‛ India maior ' è limitata, da una fiumana chiamata " finis Indiae " [Revelli, Italia 52]); in senso lato per indicare una regione non evangelizzata e ove non è chi ragioni / di Cristo né chi legga né chi scriva.

In alcuni codici si legge Nilo anziché I.; e il Buti accetta tale lezione e commenta: " potrebbe anco dire lo testo dell'indo, ma non mi pare che 'l caso fusse così bene posto dicendo ‛ dell'Indo ', come ‛ del Nilo ', imperò che l'Indi, secondo che dice, sono cristiani, benché errino in alcuna cosa ". Il Petrocchi (ad l.) respinge tale lezione, argomentando che " a Dante non doveva essere ignoto che di Cristo si ragionava e leggeva e scriveva in Egitto sin dal tempo della Chiesa alessandrina, ed egli aveva già ricordato la missione di s. Francesco presso il sultano al-kamil (cfr. Par. XI 101-103) ".

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