Indotto

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

indotto

Andrea Menini

Insieme delle attività economiche che un’industria o un’impresa genera in altri settori produttivi o imprese. L’i. generato da una grande impresa è il complesso di imprese o artigiani che producono parti elementari necessarie alla realizzazione dei prodotti finiti. Si distingue l’i. diretto da quello indiretto: il primo si riferisce a quelle attività economiche che danno vita ai beni o ai servizi impiegati nella realizzazione dei prodotti finiti, mentre il secondo si ha quando sono altre imprese a fornire servizi e beni a quelle direttamente collegate all’industria principale.

Formazione dell’indotto e variazioni dell’ambiente

Nel tempo il concetto di i. ha assunto una specificazione più ampia, comprendendo le attività economiche anche di intraprese quali poli di sviluppo o distretti industriali o singoli eventi (mostra, manifestazione sportiva, fiera). In questo caso sono considerati i. di un polo o di un evento le attività nate per soddisfare la domanda di servizi commerciali (ristoranti, hotel, edicole) o tecnici di supporto (trasporti di persone o di beni, logistica, assistenza) o di altro tipo. Il forte legame tra l’industria o l’impresa e il suo i. implica che tutte le variazioni dell’ambiente di riferimento (➔ ambiente) si ripercuotano, positivamente o negativamente, anche sul suo indotto. Un’espansione del volume d’affari, per es., potrebbe determinare un incremento del fatturato dei fornitori o la riduzione dei loro margini, se abbinata a una maggiore concorrenza legata all’ingresso di nuove imprese; un miglioramento tecnologico, d’altro canto, potrebbe portare l’industria o l’impresa in oggetto a produrre internamente il bene, riducendo gli utili dei fornitori, ma anche dare luogo alla nascita di nuove imprese capaci di erogare servizi di supporto tecnico.

Misurazione dell’indotto

Preliminari alla misurazione dell’i. sono la definizione accurata dei confini dell’area da valutare e la specificazione del livello di profondità di analisi desiderata, mentre le due variabili tipicamente utilizzate per misurare l’i. sono l’occupazione e il volume d’affari. Per es., l’occupazione i. da un settore produttivo, vale a dire la somma dei posti di lavoro creati dalla nascita di imprese collaterali, comprende quella diretta, relativa ai settori che riforniscono il comparto in oggetto, e quella indiretta, impiegata dai settori che operano per i fornitori. La lunghezza della filiera analizzata e l’articolazione delle imprese coinvolte, magari nate per cogliere economie di scala, di scopo o di apprendimento (➔ scala, economie di; scopo, economie di; apprendimento), possono rendere problematica la selezione delle imprese da valutare come indotto. Circa l’utilizzo del volume d’affari è importante considerare il fatturato dei fornitori indiretti, che diventerà un costo per quelli diretti.

Consumi indotti

Si tratta di un fenomeno originato in modo anomalo. Tali consumi, infatti, sono quelli che derivano da una domanda dei consumatori non spontanea, bensì suscitata dai produttori attraverso una campagna pubblicitaria.

Inflazione indotta

È l’inflazione generata dall’aumento della domanda, dei costi o delle aspettative.

Investimento indotto

Per investimento i. si intende quello generato dall’aumento della domanda, cioè del reddito, in base al processo dell’accelerazione (➔ acceleratore, teoria dell’).