• Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le App
    • Skill
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X

intenzionalità

Enciclopedia on line
  • Condividi

intenzionalità Nelle filosofie di F. Brentano e di E. Husserl, il carattere per cui un fatto di coscienza è ‘coscienza di’ qualche cosa, vi si riferisce, pur non essendo tale cosa necessariamente reale o esistente. Mentre però Brentano considerava l’i. come il carattere essenziale dei fenomeni psichici, e sulle varie forme di i. fondava la loro classificazione, Husserl, sotto l’influenza di B. Bolzano e G. Frege, sottrasse l’i. all’ambito dell’esperienza psichica portandola in quello della pura validità logico-oggettiva. Il richiamo a Brentano (più che a Husserl) è diventato ricorrente in quasi tutti i filosofi che, nella seconda metà del Novecento, hanno fatto dell’i. il loro oggetto di studio; il valore argomentativo di tale riferimento consiste fondamentalmente nell’indicare una qualità tipica dei fenomeni mentali che rende implausibile tanto il monismo materialista quanto la riduzione del vocabolario della psicologia all’unico linguaggio delle proposizioni della scienza fisica. Nell’ambito della psicologia filosofica l’i. è quella dimensione relazionale per cui ogni fenomeno psichico mette in atto un riferimento ad altro da sé, dimensione evidentemente assente nel mondo puramente fisico, come già rilevava Brentano, che considerava l’i. il contrassegno del mentale.

La questione dell’i. fu inizialmente discussa sul piano linguistico: il primo a proporre delle coordinate linguistiche per l’i. è stato R.M. Chisholm, secondo cui il linguaggio non può fare a meno di ricorrere al ‘mentalese’, in quanto ogni uso di segni presuppone qualche stato intenzionale. Negli anni 1980 l’i. ha ricevuto una rinnovata attenzione da parte di quanti, nell’ambito della filosofia della mente, hanno cercato una via d’uscita dalle pastoie della prevalente teoria dell’identità mente-cervello. In tale prospettiva le teorie dell’i. di maggiore rilievo sono quelle di J.R. Searle e D.C. Dennett. Per Searle, quando l’organismo vivente si rapporta al mondo il suo cervello/mente si dispone necessariamente in certi stati intenzionali, etichettabili come azione, credenza, desiderio, aspettativa ecc. Come modello esplicativo degli stati intenzionali Searle usa la sua teoria degli ‘atti linguistici’. Per Dennett, l’insieme dei fenomeni che vanno sotto il nome di i. è essenzialmente funzionale a una pratica interpretativa – l’intentional stance, l’atteggiamento intenzionale operante nella psicologia del senso comune – basata su credenze, desideri e intenzioni (i tipici stati intenzionali) e applicabile in uguale misura a qualsiasi sistema biologico (umano e animale) e anche ai calcolatori provvisti di software opportuni (per es., quelli che consentono di giocare a scacchi).

Si può infine citare un ulteriore modo di concepire l’i., quello che la vede strettamente connessa alla dimensione culturale in cui l’uomo sviluppa le sue caratteristiche psicologiche. In tale prospettiva, l’i. consente di delineare un progetto di reinterpretazione dell’umano in termini non ‘naturali’, ma ‘culturali’. È quanto si è proposto J. Margolis definendo l’i. nei termini di precise pratiche sociali e di determinate istituzioni culturali che reggono le condotte umane.

Vedi anche
Franz Brentano Filosofo tedesco (Marienberg 1838 - Zurigo 1917), nipote di Clemens; dapprima sacerdote cattolico, abbandonato il cattolicesimo, insegnò (1872) filosofia a Würzburg e dal 1874 al 1895 a Vienna. In contrapposizione all'impostazione kantiana, Brentano, Franz riprende suggestioni aristoteliche e scolastiche, ... coscienza Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità e del complesso delle proprie attività interiori. diritto Libertà di c. Diritto di sentire e professare opinioni e fedi religiose senza alcuna restrizione, impedimento o coazione dell’autorità ... John Roger Searle Filosofo statunitense (n. Denver 1932); dal 1959 prof. nell'univ. della California a Berkeley. Formatosi a Oxford, dove è stato in contatto con i maggiori esponenti della "filosofia del linguaggio ordinario" (J. L. Austin in particolare), Searle, John Roger è noto soprattutto per il suo approccio pragmatico ... Edmund Husserl Husserl ‹hùsërl›, Edmund. - Filosofo tedesco (Prossnitz, od. Prostějov, Moravia, 1859 - Friburgo in Brisgovia 1938). Fondatore della moderna fenomenologia, ha fornito sostanziali contributi allo sviluppo di un concetto di filosofia come scienza a priori, teorizzando la messa tra parentesi (epochè) dei ...
Categorie
  • DOTTRINE TEORIE E CONCETTI in Filosofia
Tag
  • FILOSOFIA DELLA MENTE
  • MATERIALISTA
  • PSICOLOGIA
  • NOVECENTO
  • MONISMO
Altri risultati per intenzionalità
  • intenzionalita
    Dizionario di Medicina (2010)
    intenzionalità Caratteristica delle attività dirette a uno scopo. Introdotto in psicologia e psichiatria dal filosofo austriaco Franz Brentano alla fine del 19° sec., il concetto di i. si applica soprattutto allo studio della coscienza, che secondo il filosofo «è sempre coscienza di qualcosa» (La ...
  • intenzionalità
    Dizionario di filosofia (2009)
    intenzionalita intenzionalità Riprendendo l’uso del termine lat. intentio (➔ intenzione) invalso nel neoplatonismo arabo e nella gnoseologia aristotelico-scolastica (a indicare sia l’atto conoscitivo con cui il soggetto tende verso un oggetto, sia l’immagine o forma dell’oggetto conosciuto nel soggetto ...
  • Intenzionalità
    Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)
    Intenzionalità Giuseppe Mininni Il concetto di intenzionalità può essere compreso secondo molteplici percorsi (Lyons 1995), accomunati, però, da uno spostamento di senso che va dal concreto all'astratto e dal particolare al generale. L'i. è la qualità dell'essere intenzionale, e in quanto tale valorizza ...
Vocabolario
intenzionalità
intenzionalita intenzionalità s. f. [der. di intenzionale]. – Carattere di ciò che è intenzionale: sostenere, provare, negare l’i. di un fatto; i. di un reato. Nel linguaggio filos. il termine, usato dapprima nella filosofia scolastica...
intenzionale
intenzionale agg. [der. di intenzione]. – 1. Fatto o detto con intenzione, cioè consapevolmente e con deliberato proposito: la sua allusione era certo i.; errore i.; scusami, la spinta non è stata i.; fallo i., nel calcio o in altre competizioni...
  • Istituto
    • Chi Siamo
    • La nostra storia
  • Magazine
    • Agenda
    • Atlante
    • Il Faro
    • Il Chiasmo
    • Diritto
    • Il Tascabile
    • Le Parole Valgono
    • Lingua italiana
    • WebTv
  • Catalogo
    • Le Opere
    • Bottega Treccani
    • Gli Ebook
    • Le App
    • Skill
    • Le Nostre Sedi
  • Scuola e Formazione
    • Portale Treccani Scuola
    • Formazione Digitale
    • Formazione Master
    • Scuola del Tascabile
  • Libri
    • Vai al portale
  • Arte
    • Vai al portale
  • Treccani Cultura
    • Chi Siamo
    • Come Aderire
    • Progetti
    • Iniziative Cultura
    • Eventi Sala Igea
  • ACQUISTA SU EMPORIUM
    • Arte
    • Cartoleria
    • Design & Alto Artigianato
    • Editoria
    • Idee
    • Marchi e Selezioni
  • Accedi
    • Modifica Profilo
    • Treccani X
  • Ricerca
    • Enciclopedia
    • Vocabolario
    • Sinonimi
    • Biografico
    • Indice Alfabetico

Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani S.p.A. © Tutti i diritti riservati

Partita Iva 00892411000

  • facebook
  • twitter
  • youtube
  • instagram
  • Contatti
  • Redazione
  • Termini e Condizioni generali
  • Condizioni di utilizzo dei Servizi
  • Informazioni sui Cookie
  • Trattamento dei dati personali