Ipnosi

Dizionario di Medicina (2010)

ipnosi


Tecnica psicoterapeutica consistente nell’indurre nel paziente uno stato di sonno ipnotico, ossia di rilassamento profondo, per poi richiamare in lui diverse esperienze interiori (immagini mentali, esperienze sensoriali o suggerimenti verbali autoformulati) con lo scopo di risolvere i conflitti nevrotici o di eliminare i sintomi del disturbo mentale. L’ipnotizzatore usualmente fa giacere il paziente in posizione supina, in un ambiente il più possibile silenzioso e in penombra; quindi gli ordina di fissare lo sguardo e l’attenzione su un oggetto (un pendolino o il proprio dito indice) mentre, con tono suadente e monotono, gli suggerisce di sentirsi via via sempre più stanco e assonnato, che i suoi occhi diventano pesanti e tendono a chiudersi, che gli arti e il corpo diventano sempre più molli e pesanti fino a non poterli più muovere. Per mezzo di questa parziale deprivazione sensoriale, le suggestioni verbali e visive dell’ipnotizzatore assumono particolare credibilità per il soggetto (che può tuttavia essere più o meno suggestionabile), il quale tende a realizzare i comandi ipnotici di guarigione. L’i. fu introdotta in Europa a metà del 18° sec. dal medico tedesco Franz A. Mesmer, il quale utilizzava tecniche di induzione fisiche: movimenti propri e del paziente, strofinamenti, ecc. In seguito l’induzione venne operata solo sul piano verbale, e in Francia l’i. fu definitivamente accettata come terapia scientifica nel corso del 19° sec., per opera di neurologi e psichiatri come Ambroise-Auguste Liébeault, Hippolyte Bernheim e Jean-Martin Charcot. Grazie a quest’ultimo, l’i. entrò a far parte dello strumentario tecnico e della riflessione teorica di Sigmund Freud riguardo ai rapporti tra suggestione e psicoanalisi. All’inizio del 20° sec., il neurologo tedesco Johannes H. Schultz rielaborò le principali tecniche ipnotiche per sviluppare una nuova e oggi diffusissima tecnica di rilassamento profondo, il training autogeno (➔ tecniche antistress), che si basa proprio su suggestioni autoipnotiche che il soggetto apprende a rivolgersi da sé.

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