Ipsilanti

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Nobile famiglia di greci fanarioti, di antica origine bizantina e imparentata, dopo la conquista latina di Costantinopoli (1204), alla dinastia imperiale dei Comneni despoti di Trebisonda. In seguito alla conquista ottomana di quella città (1461), gli I. perdettero d'importanza; se ne ha nuovamente notizia col 17º sec., sempre nel ramo comneno che, imparentatosi con boiari romeni, acquistò notorietà politica con Alessandro (Costantinopoli 1726 - ivi 1805), ospodaro di Valacchia (1774-82 e 1796-97) e di Moldavia (1786-88), che fu uomo di cultura e si segnalò, durante il suo primo governo, per una vasta attività riformatrice. Suo figlio Costantino (Costantinopoli 1760 - Kiev 1816) partecipò attivamente ai moti nazionali per la liberazione dei Greci dal giogo ottomano e fu perciò costretto una prima volta a rifugiarsi a Vienna; ottenuto poi il perdono del sultano, fu anche ospodaro di Moldavia (1799-1801) e di Valacchia, ma nel 1806 dovette nuovamente abbandonare il paese, a motivo della sua politica russofila, per la corte degli zar. Alla testa di 20.000 Russi entrò a Bucarest; non riuscì però nell'intento di proseguire con le truppe dello zar alla liberazione dell'Ellade, essendo intervenuto nel frattempo a impedirlo l'accordo franco-russo di Tilsit (1807). Dei suoi figli, due, Alessandro e Demetrio, ebbero una parte di primo piano nella guerra combattuta dai Greci per la loro indipendenza, il terzogenito, Gregorio (m. 1835), fondò un nuovo ramo degli I., tuttora vivente.

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