Huppert, Isabelle

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Huppertüpèer⟩, Isabelle (propr. Isabelle Anne). - Attrice cinematografica francese (Parigi 1955). Interprete intensa e dai tratti profondamente inquieti, ha lavorato con i più importanti registi francesi, italiani e statunitensi, dando corpo a personaggi ambigui e sofferenti, talvolta sull'orlo della follia, caratterizzati da una recitazione istintiva che ne mette a nudo i sentimenti e che le ha assicurato alcuni dei più importanti riconoscimenti internazionali.

Vita e opere

Di famiglia borghese, studiò all'Accademia d'arte drammatica di Versailles, iniziando a lavorare in teatro. Esordì nel cinema nel 1972 e si mise in luce come protagonista nel 1977, mostrando le sue doti drammatiche in La dentellière di C. Goretta, che le valse nel 1980 il David di Donatello come migliore attrice straniera. Interprete preferita da C. Chabrol (Violette Nozière, 1978; Une affaire de femmes, 1988; Madame Bovary, 1991; La cérémonie, 1995; Rien ne va plus, 1997; Merci pour le chocolat, 2000; L'ivresse du pouvoir, 2006), ha lavorato spesso con importanti e originali registi del cinema francese (B. Tavernier, Le juge et l'assassin, 1976, Coup de torchon, 1981; J.-L. Godard, Sauve qui peut (la vie), 1980, Passion, 1982; A. Téchiné, Les soeurs Brontë, 1979; B. Jacquot, Les ailes de la colombe, 1981, L'école de la chair, 1998, Pas de scandale, 1999; O. Assayas, Les destinées sentimentales, 2000) e del cinema italiano (M. Bolognini, La storia vera della Signora dalle camelie, 1981; M. Ferreri, Storia di Piera, 1983; P. e V. Taviani, Le affinità elettive, 1996), ma anche con altri noti autori europei (A. Wajda, Les possédés, 1987; M. Haneke, La pianiste, 2001; il già citato Goretta) e statunitensi (M. Cimino, Heaven's gate, 1980; J. Losey, La truite, 1982; C. Hanson, The bedroom window, 1987). Più recentemente, la sua filmografia si è arricchita di altre intense interpretazioni nelle pellicole Deux (2002); 8 femmes (8 donne e un mistero, 2002); La vie promise (2002); Le temps du loup (Il tempo dei lupi, 2003); Ma mère (2004); Heart Huckabees (Le strane coincidenze della vita, 2004); Les soeurs fâchées (2004); Gabrielle (2005); L’ivresse du pouvoir (La commedia del potere, 2006); Nue propriété (2006; Proprietà privata, 2007); L’amour caché (2007); Medée miracle (2007); Home (2008); Un barrage contre le Pacifique (2008); Villa Amalia (2009); White material (2009); Sans queue ni tête (2010); Mon pire cauchemar (2011); Amour, Bella addormentata e In another country, tutti del 2012; La religieuse, Dead man down (Dead Man Down - Il sapore della vendetta) e The disappearance of Eleanor Rigby, tutti del 2013; nel 2015, Asphalte (Il condominio dei cuori infranti, 2016), Louder than bombs (Segreti di famiglia, 2016) e Valley of love; nel 2016, L'avenir e Elle (Golden Globe come miglior attrice in un film drammatico); nel 2017, Happy End, Madame Hyde e Barrage; nel 2018, Eva e Greta; Frankie (2019); nel 2022, L'ombra di Caravaggio, About Joan, EO, Mrs. Harris Goes to Paris e La syndicaliste (La verità secondo Maureen K., 2023); nel 2023, Mon crime e Sidonie au Japon; A Traveler's Needs (2024). Fra i numerosi riconoscimenti che le sono stati tributati, la H. è stata premiata al Festival di Cannes nel 1978 come miglior attrice per Violette Nozière e nel 2001 per La pianiste, alla Mostra del cinema di Venezia con la Coppa Volpi nel 1988 per Une affaire de femmes e nel 1995 per La cérémonie (Il buio nella mente), al Festival di Berlino (con le altre attrici del cast) per 8 femmes. Inoltre, nel 2005 le è stato conferito a Venezia un Leone speciale alla carriera e l’anno successivo ha vinto il Lumiere award come migliore attrice per Gabrielle. Nel 2018 le è stato assegnato il Premio alla carriera alla Festa del Cinema di Roma e nel 2022 è stata insignita dell'Orso d'oro alla carriera.

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