Isidòro di
VitaDi antica famiglia ispano-romana, orfano, fu educato dal fratello s. Leandro, arcivescovo di Siviglia, cui successe nella carica (600 circa). L'importanza di I. sta nell'avere riassunto nella sua vastissima opera il sapere della sua età raccogliendo idee e metodi della cultura classica e della tarda romanità, salvandoli da una più vasta dispersione. Qui è certo però anche il limite di I., che non può considerarsi un autore originale quanto piuttosto un eruditissimo raccoglitore dell'opera altrui. Non meno importante è però la sua opera di come vescovo, il più autorevole nella Spagna dell'epoca; particolarmente notevoli alcuni concilî che egli convocò e presiedette, come quelli del 619 e 625 a Siviglia, e soprattutto il 4º Concilio nazionale di Toledo (633), che provvide a unificare la liturgia spagnola e definì formule trinitarie e cristologiche contro i priscillianisti. Vicino a s. Isidoro vanno ancora ricordati i suoi due fratelli Leandro e Fulgenzio e la sorella monaca Fiorentina, tutti santificati.
OpereDelle sue opere (ne abbiamo un elenco di s. Braulio di