Ruisdael, Jacob van

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Pittore (Haarlem 1628 o 1629 - Amsterdam 1682); figlio di Isaack, fabbricante di cornici e modesto pittore, si formò nella tradizione pittorica della scuola di Haarlem, forse con lo zio S. van Ruysdael. Nelle prime opere, in cui risentì anche di H. C. Vroom, descrisse i varî aspetti del paesaggio olandese, con gusto realistico e attenzione per il dettaglio (Dune alberate, 1646, San Pietroburgo, Ermitage). Numerosi disegni e dipinti documentano i suoi viaggi attraverso i Paesi Bassi e (1650) in Germania; dagli anni Cinquanta il suo stile si evolve verso composizioni più monumentali e spettacolari, caratterizzate dall'uso di quinte laterali di alberi e dagli effetti di luce dati dal cielo e dalle nubi (Mulino a vento a Wijk bij Duurstede, Amsterdam, Rijksmuseum; Castello di Bentheim, 1653, Dublino, National Gallery of Ireland). Dal 1656 si stabilì ad Amsterdam, affermandosi come uno dei più importanti paesaggisti del periodo. A questa fase appartengono larghe vedute panoramiche di Amsterdam e Haarlem, caratterizzate dallo sviluppo orizzontale del paesaggio e dal basso orizzonte, che sottolinea la luminosità del cielo (Veduta di Haarlem, Zurigo, Kunsthaus); la ricerca di effetti pittorici si evidenzia inoltre nello sviluppo di nuovi temi, come paesaggi invernali, marine, cascate (Marina, 1670 circa, Boston, Museum of fine arts; Spiaggia a Egmond aan Zee, Londra, National Gallery).

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