BRADLEY, James

Enciclopedia Italiana (1930)

BRADLEY, James

Emilio Bianchi

Astronomo, nato nel 1692 a Shireborne (Gloucestershire), morto il 13 luglio 1762 a Chalford. Dopo avere studiato teologia nell'università di Oxford, intorno al 1715 si avviò alle rìcerche astronomiche e le perseguì con tanto profitto da diventare nel 1721 professore di astronomia nello stesso ateneo. Alla morte di Halley (1742) fu nominato direttore della specola di Greenwich, che lasciò nel 1761, in causa della malferma salute.

Il B. fu uno dei più grandi astronomi del sec. XVIII. È sua la scoperta famosa del fenomeno dell'aberrazione della luce, conclusa nel 1728 dalla discussione delle variazioni riscontrate nella posizione della stella γ Draconis, da lui osservata fino dal dicembre del 1725 allo scopo d'investigarne eventuali spostamenti di carattere parallattico. Sue sono le osservazioni, compiute fra il 1727 e il 1747, allo scopo di assicurare la documentazione sperimentale del fenomeno della nutazione dell'asse terrestre.

Oltre che per queste due scoperte fondamentali, il B. si distinse per altre importanti ricerche, come le lunghe osservazioni fatte per lo studio del moto dei satelliti di Giove, e ancor più la ricerca della determinazione, con un grado di precisione sino allora non mai raggiunto, della posizione in cielo di circa 3000 stelle: frutto questo di una mole immensa di osservazioni meridiane che vanno dal 1750 al 1761 e che furono concluse sotto forma di catalogo stellare prima da G. Bessel e poi da A. Auwers.

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