Hunt, James Henry Leigh

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Giornalista, critico e poeta inglese (Southgate, Middlesex, 1784 - Putney 1859). Al centro della vita letteraria inglese per molti anni, portò per primo all'attenzione la poesia di J. Keats e P.B. Shelley con un articolo pubblicato nel 1816 sull'Examiner, settimanale da lui diretto. Nel 1821 raggiunse Shelley e G.G. Byron in Italia; il tentativo di fondare con Byron un periodico, The Liberal, fallì dopo pochi numeri. Poeta elegante, scrisse una nota autobiografia (1850). Come saggista eccelse nel genere familiare, come critico rivaleggiò con Hazlitt nella critica drammatica. Le sue poesie raggiungono spesso perfezione formale ma peccano a volte di manierismo. Notissima la sua Autobiography with reminescences of friends and contemporaries (1850; aggiornata nel 1859).

Vita e opere

Esordì scrivendo cronache drammatiche per giornali; nel 1801 apparve Juvenilia, una sua raccolta di versi a imitazione di Th. Gray, W. Collins e E. Spenser. Fondò insieme al fratello John (1808) e diresse (1808-12) il settimanale The Examiner, dove, con W. Hazlitt, pubblicò saggi letterarî, poi ristampati col titolo The round table (1817). Nel 1812 fu imprigionato per una satira contro il principe reggente. Nel 1816 circa presentò Keats a Shelley, dando così inizio all'amicizia tra i due poeti, che per primo portò all'attenzione del pubblico in un articolo sull'Examiner (Young poets) dello stesso anno. Con il poema The story of Rimini (1816), ritornando ai ritmi di Chaucer e Spenser, si rivelava un precorritore della scuola romantica. L'amicizia con Shelley gli procurò violenti e immeritati attacchi dal Quarterly Review e dal Blackwood's Magazine e quando il poeta partì per l'Italia H. si trovò in gravi ristrettezze finanziarie. Aveva pubblicato: Foliage (1818) e Hero and Leander (1819). Nel 1821 raggiunse Shelley e Byron in Italia; il tentativo di fondare con Byron un periodico, The Liberal, fallì dopo la pubblicazione di appena quattro numeri, e la collaborazione tra i due poeti si rivelò difficile e infruttuosa. H. fu presente alla cremazione di Shelley e scrisse l'epitaffio per la sua tomba. Fu a Firenze (1823-25) di nuovo in difficoltà finanziarie e nel 1825 tornò in Inghilterra. Pubblicò nel 1828 Lord Byron and some of his contempo raries, una testimonianza veritiera, ma amara e probabilmente ingiusta, che causò le proteste degli amici di Byron. Giornalista instancabile, fondò numerosi quotidiani e settimanali, tra i quali va ricordato Leigh Hunt's London Journal (1834-35). Una sua commedia, A legend of Florence (1840), rappresentata al Covent Garden, ebbe buon successo.

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