ASSELIJN, Jan

Enciclopedia Italiana (1929)

ASSELIJN [pron. àselein], Jan (Jean Asselin)

G. I. Hoogewerff

Pittore olandese, nato nel 1610 a Dieppe, ma venuto giovanissimo ad Amsterdam. Intorno al 1640 (in ogni modo dopo il 1637), fece un viaggio in Italia, e lavorò più anni in Roma e nei dintorni. Nella compagnia dei pittori olandesi e fiamminghi residenti a Roma ebbe il soprannome Krabbetje, cioè "Granchietto", perché una delle sue mani era deforme. Subì l'influsso tanto di Claude Lorrain, quanto dei suoi compagni olandesi, come Andrea Both e Pietro Van Laer. È da considerarsi seguace di questo come pittore di bambocciate e di vedute della campagna romana, animate da pastori, ecc. Continuò a dipingere simili scene anche dopo il suo ritorno ad Amsterdam. Appunto nel viaggio di ritorno sposò a Lione la figlia del commerciante fiammingo Houwaert. Ad Amsterdam acquistò la cittadinanza il 24 gennaio 1652; morì nell'ottobre dello stesso anno. Rembrandt ha inciso il ritratto di lui in una celebre acquaforte. Si conoscono di Asselijn anche bellissimi disegni della campagna romana. Collaborò con Giovambattista Weenix. Frederik de Moucheron fu suo scolaro.

Bibl.: Thieme-Becker, Künst.-Lex., II, Lipsia 1908.

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