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Fabre, Jan

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Scultore, regista e coreografo belga (n. Anversa 1958). Nei suoi lavori teatrali ha mantenuto sempre centrale l'esperienza della corporeità, mentre, nelle arti visive, sua caratteristica è l'uso di insetti, dal cui mondo è mutuata l'idea di metamorfosi come metafora dell'opera artistica, e per richiamo all'antenato, l'entomologo J.-H. Fabre.

Opere

F. si è formato all'Istituto di arti applicate e all'Accademia Reale di Anversa, esordendo con performance nel solco della body-art (My body, my blood, my landscape, 1978). Dopo aver creato scenografie e costumi per il nuovo teatro fiammingo di Anversa (1977-80), ha realizzato il suo primo spettacolo, Theater geschreven met een K is een kater (1980). Nei suoi lavori, caratterizzati da un'esuberanza estetizzante e barocca delle forme e basati sulla ripetizione ossessiva dei movimenti, sulla scomposizione della temporalità e sulla destrutturazione delle sequenze, F. insegue il mito del teatro totale, tentando di dominarne tutti i linguaggi: musica, coreografia, regia, scrittura, scenografia, plastica scenica (This is theatre like it was to be expected and foreseen, 1982, sette ore di durata; Le pouvoir des folies théâtrales, 1984; Sections dancées, 1987; Zij was en zij is, zelfs "Lei era ed è", 1991; Falsification telle quelle, infalsifiée, 1992; Een doodnormale vrouw "Una donna normale da morire", 1995; 3 solo's, 1996; The fin comes a little bit earlier this siècle, 1999). Nel 2001 ha realizzato Je suis sang, ultimo episodio di una ricerca decennale sulla trasfigurazione concettuale del corpo umano, iniziata nel 1991 con la trilogia Sweet temptations, Universal copyright 129 e Glowing icons. Nel 2004 ha messo in scena l'opera Tannhaüser di R. Wagner a Bruxelles. Parallela e complementare è la ricerca di F. nel campo delle arti visive, che ha trovato un mezzo espressivo peculiare nei tratti di biro blu e poi nella moltitudine di insetti che ricopre o completa le sue sculture: un rapporto tra arte e scienza che rimanda a una passione ereditata dal suo celebre avo entomologo, J.-H. Fabre, ma anche alla componente simbolica e surreale dell'arte fiamminga. Il colore blu che avviluppa superfici e oggetti richiama "l'ora blu", un momento magico nel quale in natura avvengono mutamenti e trapassi. Ospite nelle più importanti rassegne internazionali (Biennale di Venezia, Biennale di Lione, Biennale di San Paolo, Documenta di Kassel, ecc.), F. ha pubblicato il suo Book of insects (1991), presentato disegni e sculture in numerose mostre personali e progettato installazioni che amplificano l'approccio simbolico della sua ricerca (A consilience, 2000, Londra, The natural history museum; Hortus conclusus, 2000, Montpellier, Carré Sainte-Anne; Umbraculum, 2001, Avignone, Chapelle Saint-Charles, Roma, Galleria comunale d'arte moderna e contemporanea) o sculture come Heaven of Delight nel Palazzo reale di Bruxelles (2002), Totem a Lovanio (2004) o The man who bears the Cross nella Cattedrale di Anversa (2015). Sue personali sono state allestite in anni recenti al Palazzo Benzon di Venezia (Anthropology of a planet, 2007), al MAXXI di Roma (Jan Fabre. Stigmata, 2013), negli spazi pubblici del centro storico di Firenze (Spiritual guards, 2016) e nella Valle dei Templi di Agrigento (Ecstasy & oracles, 2018). Nel 2020 l’artista ha ideato e diretto lo spettacolo Resurrexit Cassandra, presentato al Teatro Bellini di Napoli.

Vedi anche
Cucchi, Enzo Pittore italiano (n. Morro d'Alba 1949). Si formò da autodidatta dedicandosi alla pittura e alla poesia. Dalla metà degli anni Settanta, trasferitosi a Roma, dopo una ricerca orientata verso il concettualismo, espressa in varie installazioni, si è rivolto alla pittura, lavorando a stretto contatto con ... Pistolétto, Michelangelo Pittore e scultore italiano (n. Biella 1933). Esponente della pop art e dell'arte povera, dagli anni Sessanta ha sviluppato originali soluzioni artistiche, sperimentando numerosi materiali e tecniche, con l'intento di coinvolgere attivamente lo spettatore all'interno della sua opera. Tra i numerosi riconoscimenti ... Ostermeier, Thomas Regista teatrale tedesco (n. Soltau, Germania, 1968). Dopo gli studi in regia all’Accademia teatrale “Ernst Brush”, tra il 1996 e il 1999, come direttore artistico della Baracke di Berlino, ha sfidato l’establishment culturale tedesco scegliendo di rappresentare anche opere estranee al repertorio nazionale. ... Kapoor, Anish Kapoor ‹kapùur›, Anish. - Scultore indiano (n. Mumbai 1954). Formatosi a Londra; partecipe della cultura orientale e della contemporanea ricerca occidentale, Kapoor, Anish ha realizzato sculture e installazioni di vari elementi, capaci di suscitare coinvolgimenti sensuali e spirituali: strutture in gesso, ...
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  • BIOGRAFIE in Teatro
  • BIOGRAFIE in Danza
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  • ARTE FIAMMINGA
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    Io sono il cavaliere della disperazione. Io sono un'’anima errante, che grida nel deserto del Rinascimento e aspetta il sale della nostra acqua corporea” è l’'autodefinizione dell'’artista di Anversa Jan Fabre (1958), in La storia delle lacrime del 2
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    Lessico del XXI Secolo (2012)
    Fabre, Jan. ‒ Artista, regista teatrale e coreografo belga (n. Aversa 1958). Uno dei rappresentanti del teatro totale, in cui, nei suoi numerosi spettacoli e perfomance, fa convivere i diversi linguaggi artistici (la danza, la musica, la scrittura). Con il suo spettacolo d’esordio Theatter geschreven ...
  • Fabre, Jan
    Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2007)
    Giovanna Mencarelli Artista, regista e scenografo belga, nato ad Anversa il 14 dicembre 1958, dove si è formato all'Accademia reale di belle arti. Nipote dell'entomologo J.-H. Fabre (1823-1915), da lui ha ereditato l'interesse per gli insetti, sempre presenti nella sua ricerca come metafore del corpo ...
Vocabolario
fabro
fabro s. m. – Variante ant. e letter. di fabbro. ◆ Analogam. fabrile per fabbrile.
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