Tinbergen, Jan

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Economista olandese (L'Aia 1903 - ivi 1994). Al suo nome sono legate le indagini sulle reciproche influenze dei vari fattori ritenuti cause delle crisi, indagini condotte col complicato metodo della correlazione multipla. Per aver l'elaborazione e l'applicazione di modelli dinamici all'analisi dei processi economici ricevette con R. Frisch il premio Nobel per l'economia (1969).Tra le sue opere principali: Les fondements mathématiques de la stabilisation des affaires (1937); An econometric approach to business cycle problems (1938); A method and its application to investment activities (1939); Business cycles in the U. S. A. 1915-1932 (1939); International economic cooperation (1946).

Vita e opere

Formatosi all'univ. di Leiden in matematica e scienze naturali, divenne prof. nella scuola superiore di economia di Rotterdam dal 1933 e direttore dell'ufficio governativo per la pianificazione (1945-55); fu consulente della Banca mondiale, del governo olandese e di altre istituzioni. Fu socio straniero dei Lincei (1982). Nel 1934 dette avvio agli studi sulle reciproche influenze dei vari fattori causa delle crisi. Nell'opera Econometrics (in nederl. 1943, in ingl. 1951) combinò con originale sintesi le teorie keynesiane con l'analisi quantitativa dei dati economici forgiando nuove formule operative di politica economica; in Economic policy. Principles and design (1956; 4a ed. riv. 1967; trad. it. 1969) - che incorpora e amplia opere precedenti (On the theory of economic policy, 1952, e Centralization and decentralization in economic policy, 1954) - trattò dell'applicazione di modelli matematici e altri metodi sistematici a problemi di politica economica. A lui si deve il criterio in base al quale un governo non può raggiungere un determinato numero di obiettivi se non dispone almeno di un equivalente numero di strumenti di politica economica tra loro indipendenti. Tra le altre opere: Dynamics of business cycles (1950); Business cycles in U.K. 1870-1914 (1951); Shaping the world economy (1962); Mathematical models of economic growth (in collab. con C. Bos, 1962); Central planning (1964); Lessons from the past (1964); International economic integration (1965); Development planning (1967); Optimum social wel fare and productivity (1972); Income distribution (1975).

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