JAROSLAV granduca di Kiev

Enciclopedia Italiana (1933)

JAROSLAV granduca di Kiev

Giorgio Vernadskij

Nato nel 978, dal granduca Vladimiro, durante la vita del padre ricevette da lui in appannaggio Rostov e poi Novgorod, e J., sperando di crearsi un ducato indipendeme, si accordò con gli abitanti di Novgorod dove in quei tempi era maturato il movimento separatista. Vladimiro stava per muovere contro il figlio ribelle, quando fu colto dalla morte (1015). Prima che J. fosse informato della morte del padre, sul trono di Kiev si era affermato il figlio maggiore di Vladimiro, Svjatopolk, il quale fece assassinare tre dei suoi fratelli. J. mosse allora col suo esercito, vinse Svjatopolk ed entrò in Kiev (1016). La città di Novgorod, in compenso dell'aiuto prestato, ricevette da J. una carta di libertà confermante l'autonomia. Trascorso un anno, J. fu cacciato da Boleslao di Polonia e Svjatopolk e ritornò a Novgorod. Nel 1018 J. sconfisse una seconda volta Svjatopolk (che rimase ucciso) e rioccupò Kiev. Dopo questo egli dovette però sostenere una guerra col nipote, il principe di Polock, Brjačislav, e in seguito ancora con suo fratello minore Mstislav, che regnava nella Tmutarakan′ (sul mare d'Azov). Con la pace del 1024 i due fratelli divisero la terra russa secondo il corso del fiume Dnepr. J. si tenne la riva occidentale con. la città di Kiev, e cedette a Mstislav la riva orientale con la città di Cernigov. Dopo la morte di Mstislav il suo appannaggio passò a J., il quale raccolse così nelle sue mani il dominio di tutta la terra russa. J. fece spedizioni contro gli Estoni (fondando la città di Jur′ev, ora Tartu, in Estonia), contro i Polacchi e i Lituani. Nel 1043 mandò suo figlio Vladimiro contro Bisanzio, in difesa dei diritti dei mercanti russi: ma questa guerra non fu fortunata per i Russi. Le continue guerre non gli fecero tuttavia trascurare l'organizzazione interna del suo regno: anzi proprio l'opera civile di J. costituisce il suo merito principale.

Fece costruire monasteri, chiese, città (come p. es. la città di Jaroslavl′ sul Volga); e abbellì di nuovi edifici Kiev quasi per creare nel suo regno una seconda Costantinopoli. Promosse lo sviluppo dell'istruzione: fondò delle scuole a Kiev e a Novgorod e una biblioteca annessa alla chiesa di S. Sofia. Sotto il suo regno fu elaborato il Codice di leggi, raccolto già prima (Russkaja Pravda, "La Giustizia Russa"), come anche lo statuto per la Chiesa. Nel 1051 egli fece il tentativo d'organizzare l'amministrazione della chiesa russa su principî nazionali (v. ilarione). Infine, sotto il suo regno la Russia fu in continui rapporti con l'Europa romano-germanica.

J. aveva sposato in seconde nozze Ingegerda, figlia del re di Svezia Olaf; alcuni dei suoi figli sposarono principesse estere, e tutte le sue figlie dei regnanti esteri (fra esse, Anna andò sposa al re di Francia Enrico I). Morì l'11 febbraio 1054, dopo aver diviso la terra russa fra i suoi figli, a condizione che il figlio maggiore Izjaslav facesse da padre agli altri.

Bibl.: M. Solov'ev, Istorija Rossii, I, Mosca 1851; N. I. Kostomarov, Russkaja istorija v žizneopisanijach glavnejšich dejatelej, I, Pietroburgo 1896; M. S. Grusevskij, Istorija Ukraini-Rusi, II, Kiev 1905; A. E. Presnjakov, Knjažoe pravo dvrenej Rusi, Pietroburgo 1909; M. D. Priselkov, Ocerki po cerkovnopolitičeskoj istorii kievskoj Rusi, Pietroburgo 1913; N. de Baumgarten, Généalogie et mariages occidentaux des Rurikides Russes, in Orientalia Chrisitana, IX, 1927.

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata