Iwaszkiewicz, Jarosław

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Scrittore polacco (Kalnik, Ucraina, 1894 - Varsavia, 1980). Le sue liriche (Oktostychy "Ottave", 1919; Kasydy "Casside", 1925; Inne życie "Un'altra vita", 1938), i drammi (Kochankovie z Werony "Gli amanti di Verona", 1928) e più ancora i suoi racconti (Hilary, syn buchaltera "H., il figlio del contabile", 1923; Panny z Wilka "Le signorine di W.", 1933; Czerwone tarcze "Scudi rossi", 1934; Stara cegielnia "La vecchia fabbrica di mattoni", 1946) sono caratterizzati da fine sensibilità artistica, da delicata introspezione psicologica e da uno stile sorvegliato e puro. A un brano di storia contemporanea polacca è ispirato il vasto poema epico Sława i chwała ("La gloria e la fama", 1956-62), che ripropone, con visione più ampia, i motivi di tutta l'opera dello scrittore. Significativi, tra le opere più recenti, i volumi di racconti Opowiadania muzyzcne ("Racconti musicali", 1971), Ogrody ("Giardini", 1974), le raccolte poetiche Xenie i elegie ("Xenie ed elegie", 1970), Śpiewnik włoski ("Canzoniere italiano", 1974), i saggi Podróże do Włoch ("Viaggi in Italia", 1977), Podróże do Polski ("Viaggi in Polonia", 1977).

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