Dumas, Jean-Baptiste-André

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Chimico francese (Alès 1800 - Cannes 1884). Fu una delle personalità più eminenti della chimica francese del 19° sec. per i suoi fondamentali studi in chimica inorganica e organica.

Vita e attività

Professore alla Sorbona (1832) e all'École Polytechnique (1835), fu deputato all'Assemblea legislativa, ministro e senatore (1852); membro dell'Académie des Sciences (di cui fu segretario perpetuo), entrò nel 1876 all'Académie Française; socio straniero dei Lincei (1879). Le sue ricerche sulla densità dei vapori lo portarono a formulare (1826) un principio analogo a quello di Avogadro, dal quale dedusse il primo metodo sperimentale per la determinazione dei pesi molecolari; sempre nel 1826 propose l'uso delle equazioni chimiche per la rappresentazione delle reazioni. Determinò (1857) i pesi di combinazione di molti elementi; particolarmente importante per la successiva determinazione dei pesi atomici fu il valore esatto del peso di combinazione del carbonio nell'anidride carbonica. Contribuì inoltre ai primi tentativi di classificazione degli elementi. In chimica organica, seguace inizialmente della teoria dei radicali di J. J. Berzelius, insieme con E.-M. Peligot individuò il radicale metile e quello cinnamico; nel 1834, la scoperta che il cloro era in grado di sostituire l'idrogeno in un composto lo portò a proporre (assieme a A.-L. Laurent), in contrasto con la teoria dualistica di Berzelius, la teoria della sostituzione (da lui chiamata metalepsia), secondo la quale un atomo può sostituire un altro in un composto senza modificare sostanzialmente le sue proprietà chimiche, le quali dipendono perciò più dalla disposizione degli atomi che dalla loro natura; tale teoria ebbe un'enorme influenza per la successiva affermazione della teoria della struttura. Successivamente estese le sue idee proponendo una teoria (1840) dei "tipi" chimici (poi ripresa e ampliata da C.-F. Gerhardt) nella quale erano individuati quei composti tipo che rimangono immutati nel corso delle reazioni organiche non demolitive. Individuò (1833) un metodo per la determinazione dell'azoto organico, isolò l'antracene e determinò la formula bruta della canfora e di molti altri olî essenziali; descrisse inoltre (1843) una delle prime serie omologhe della chimica organica (quella degli acidi carbossilici, dal formico al margarico). Curò la prima edizione delle opere di A.-L. Lavoisier.

Opere

Tra le sue opere: Traité de chimie appliqué aux arts (8 voll., 1828-46); Leçons sur la philosophie chimique (1837).

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Metodo sperimentale

Anidride carbonica

Chimica organica

Pesi atomici

Antracene