Sismóndi (fr. Sismondi ‹sismõdì›), Jean-Charles-Léonard Simonde de. - Storico, letterato ed economista svizzero (Ginevra1773 - ivi 1842). Lasciata Ginevra nel 1793 per ragioni politiche, si recò in Inghilterra, dove si avviò allo studio dei problemi economici; nel 1794 venne in Italia e si stabilì in Toscana, dove soffrì persecuzioni perché considerato giacobino, ma ebbe la possibilità di studiare i problemi economici della regione; tornato a Ginevra, fu nominato segretario della Camera di commercio del Lemano. Tenace avversario della politica economica di Napoleone, entrò in contatto con Madame de Staël, della quale prese a frequentare il salotto nel castello di Coppet. Alla caduta di Napoleone, partecipò alla vita politica ginevrina, battendosi per le sue idee liberali in economia politica, ma, durante i Cento giorni, incontrato Napoleone, ne sostenne la politica. Dopo Waterloo, S. finì per abbandonare la Svizzera, e visse di nuovo in Toscana e in Inghilterra, ritirato da qualsiasi attività politica. Come storico, S. si ispirò alle teorie di J.-J. Rousseau, ma non applicò all'indagine storiografica le prospettive dell'analisi economica: nell'Histoire des républiques italiennes du Moyen-âge (4 voll., 1807-08; 2a ed. 16 voll., 1809-18), sua opera principale, guerre e lotte politiche appaiono prive di basi economiche e sociali. Fu autore anche di una Histoire des français (31 voll., 1821-44). Come storico della letteratura, è uno dei fondatori della critica romantica (De la littérature du midi de l'Europe, 4 voll., 1813). In economia seguace di A. Smith, ne volgarizzò le idee liberiste con l'opera De la richesse commerciale (2 voll., 1803); la constatazione degli effetti sociali e morali dello sviluppo della grande industria in Inghilterra lo indusse però a reagire tra i primi contro il sistema capitalistico con i Nouveaux principes d'économie politique (2 voll., 1819), tanto da farlo considerare tra i precursori del socialismo, sebbene Marx ed Engels abbiano giudicato piccolo borghese la sua visione del socialismo. Fu comunque tra i principali assertori di una politica sociale e sostenne, con originale contributo, l'obbligo per i datori di lavoro di garantire ai lavoratori i mezzi di sussistenza in caso di disoccupazione, di malattia e nella vecchiaia. Scrisse anche Études sur l'économie politique (2 voll., 1837-38). Dal punto di vista teorico è importante soprattutto per la confutazione della legge di Say (v. Say, Jean-Baptiste), e per la sua teoria della crisi di sottoconsumo.
Sismondi, Jean-Charles-Léonard Simonde de Storico, letterato ed economista svizzero (Ginevra 1773 - ivi 1842). Appartenente a famiglia dell’alta borghesia ginevrina, Sismondi, Jean-Charles-Leonard Simonde de si formò prima in Francia, a Lione, poi in Gran Bretagna. In seguito allo scoppio della Rivoluzione ...
Sismondi, Jean-Charles-Léonard Simonde de Storico, letterato ed economista svizzero (Ginevra 1773-ivi 1842). Tenacemente avverso alla politica economica di Napoleone Bonaparte, entrò in contatto con madame de Staël, della quale prese a frequentare il salotto nel castello di Coppet. Durante i Cento ...
Sismondi, Jean-Charles-Léonard Sismonde de. - Storico, economista e letterato (Ginevra 1773-ivi 1842), di famiglia protestante e idee liberali e repubblicane, di gusto già per molti aspetti romantico; buon conoscitore dell'Italia (dove abitò a varie riprese, dal 1794, nella villa di Valchiusa presso ...
SISMONDI, Jean-Charles-Léonard Simonde de. - Storico, letterato ed economista, nato il 9 maggio 1773 a Ginevra dove compì gli studî. Dopo un breve periodo di permanenza a Lione, tornò a Ginevra nel 1792, ma nel 1793 dové lasciare di nuovo la sua patria per ragioni politiche. Andò in Inghilterra e assimilò ...
leonardista s. m. e f. Specialista negli studi su Leonardo da Vinci. ◆ La lettura di quest’anno è appunto curata dal leonardista Carlo Pedretti, dal 1985 titolare della cattedra «Armand Hammer» di Studi Vinciani presso la University of California, Los...
de ‹dé› prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune, per es., nel...