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Bentham, Jeremy

di Alberto Nucciarelli - Dizionario di Economia e Finanza (2012)
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Bentham, Jeremy

Alberto Nucciarelli

Economista, giurista e filosofo (Londra 1748 - ivi 1832), fu tra i maggiori esponenti dell’utilitarismo e contribuì, grazie all’ispirazione illuminista della sua opera, all’apertura della teoria economica verso la rivoluzione marginalista. Diede prova di grandi abilità intellettuali già dall’infanzia, frequentando il Queen’s College di Oxford a soli 12 anni, dove conseguì il Bachelor’s degree nel 1763 e il Master’s degree nel 1766.

Abbandonò presto la professione di avvocato ma rimanendo interessato agli studi giuridici pubblicò Comment on the commentaries (1774) e A fragment on government (1776), dove criticò i commentaries di W. Blackstone sul sistema legislativo inglese e la teoria alla base del common law. In entrambe le opere sono già presenti i fondamenti della teoria utilitarista, che porterà allo sviluppo dell’etica consequenzialista, in opposizione a quella deontologica. Le azioni devono essere giudicate non buone o cattive in sé (etica deontologica), ma nello specifico contesto in cui avvengono e in considerazione delle conseguenze che provocano. Tale visione fu condensata da B. nell’espressione, in parte mutuata da C. Beccaria, secondo la quale «la più grande felicità per il più grande numero [di persone] è la misura del giusto e dello sbagliato» (➔ benessere sociale, funzione del).

La teorizzazione del felicific calculus (l’aritmetica morale) lo condusse ad assumere una posizione distante dal laissez faire (➔), che si concretizzò nel ruolo attribuito al legislatore. A questo veniva riconosciuto il potere di utilizzare il felicific calculus sulla base della valutazione dei comportamenti degli individui, motivati dal loro interesse personale (la diversità tra interessi individuali e collettivi era alla base dell’impossibilità per B. di accettare il lassez faire come massimizzatore della felicità sociale totale), e di intervenire per modificare tali comportamenti, al fine di creare un’armonia fra gli interessi individuali e quelli collettivi. Tuttavia, in tale sforzo di correzione, il legislatore si avvaleva di mezzi idonei a quantificare piaceri e sofferenze dei singoli, secondo una scala unidimensionale, con la possibilità di sommarli algebricamente senza considerare le differenze individuali nelle percezioni. L’approccio di B., nella concezione del valore delle scelte individuali, lo distanzia sostanzialmente dall’approccio marginalista, sebbene la sua idea illuminista lo abbia condotto a essere tra i più illustri teorizzatori dell’utilitarismo. Tra le sue opere: Short review of the declaration (1776); Introduction to principles of morals and legislation (1789); Defence of usury (1787); Traité de législation civile et pénale (1802); Punishment and rewards (1811); The influence of natural religion upon the temporal happiness of mankind (1822), scritto con G. Grote; Deontology or the science of morality (1834).

Bentham

Vedi anche
utilitarismo Concezione filosofica che indica nell’utilità il criterio dell’azione morale. Sebbene motivi utilitaristici siano già presenti nella filosofia di C.-A. Helvétius, fondatore di tale concezione può essere considerato J. Bentham, al quale si deve la formulazione del principio fondamentale dell’u., secondo ... etica In senso ampio, quel ramo della filosofia che si occupa di qualsiasi forma di comportamento (gr. ἦθος) umano, politico, giuridico o morale; in senso stretto, invece, l’e. va distinta sia dalla politica sia dal diritto, in quanto ramo della filosofia che si occupa più specificamente della sfera delle ... John Stuart Mill Filosofo ed economista (Londra 1806 - Avignone 1873). Figlio primogenito di James, che ne curò personalmente l'educazione, fu introdotto dal padre, in giovane età, nell'ambiente dei filosofi radicali. Frequentò specialmente J. Bentham e studiò gli scritti di A. Smith e D. Ricardo. All'età di diciassette ... radicalismo Con riferimento alla storia parlamentare europea, tendenza ‘democratica’ del liberalismo europeo che nello schieramento parlamentare ha tenuto sempre la sinistra dei partiti liberali. Il r. inglese Il termine radical nacque in Inghilterra per designare formazioni politiche democratiche, attive finché ...
Tag
  • RIVOLUZIONE MARGINALISTA
  • BACHELOR’S DEGREE
  • UTILITARISMO
  • ILLUMINISTA
  • COMMON LAW
Altri risultati per Bentham, Jeremy
  • Bentham, Jeremy
    Dizionario di filosofia (2009)
    Filosofo, giurista ed economista inglese (Londra 1748 - ivi 1832). L’impegno civile e politico Dopo aver studiato nel Collegio di Westminster, entrò nel Queen’s College di Oxford (1763) diventando a soli 18 anni bachelor e master of arts (1766). Seguendo l’esempio del nonno e del padre iniziò la professione ...
  • Bentham, Jeremy
    Enciclopedia on line
    Filosofo, giurista ed economista (Londra 1748 - ivi 1832). È stato uno dei maggiori esponenti dell’utilitarismo filosofico («la maggiore felicità del maggior numero di individui») ed un giurista fortemente avverso al giusnaturalismo. Convinto sostenitore di profonde riforme, attraverso la codificazione, ...
  • BENTHAM, Jeremy
    Enciclopedia Italiana (1930)
    Ugo Spirito Filosofo, giurista ed economista inglese, nato a Londra il 15 febbraio 1748 e morto il 6 giugno 1832. Fu fanciullo d'ingegno precocissimo, tanto che a tre anni leggeva correntemente e a sette era in grado di esprimer giudizî sul Télémaque di Fénelon, che aveva letto nel testo francese. ...
Vocabolario
utilitarismo
utilitarismo s. m. [der. di utilitario]. – Concezione filosofica che indica nell’utilità il criterio dell’azione morale e il fondamento dei valori; già presente nel mondo greco, si definisce tuttavia nel sec. 18° e trova in Jeremy Bentham...
radicalismo
radicalismo s. m. [der. di radicale (nel sign. 2), sul modello del fr. radicalisme, ingl. radicalism]. – 1. a. Atteggiamento e programma radicale, intransigente, in campo politico e sociale. Con riferimento più concreto alla storia parlamentare...
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