SAVARY, Jérôme

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)

SAVARY, Jérôme

Biancamaria Mazzoleni

Attore, commediografo e regista francese, nato a Buenos Aires il 27 giugno 1942. Tornato con la madre in Francia (1947), ha studiato musica e arti decorative a Parigi. Nel 1965 ha fondato una sua compagnia che prese nel 1968 il definitivo nome di ''Le Grand Magic Circus et ses animaux tristes''.

L'insuccesso iniziale di pubblico e di critica determinò la decisione di rappresentare non più pièces teatrali, ma solo ''avvenimenti'', come il grande presepio vivente del Natale del 1969, dedicato "a quelli che non credono in Dio e non hanno famiglia", o l'omaggio al Grand Guignol nelle strade e nei parchi. Invitato nel 1970 al festival del Teatro Underground di Toronto, S. ideò un vero spettacolo su un tema universale, quello di Tarzan, accessibile anche ai bambini, ma pure legato al neo-colonialismo: scrisse e mise in scena Zartan, le frère mal-aimé de Tarzan, che sarà poi portato con successo negli USA, quindi a Parigi e in una lunga tournée in Europa e in Iran (1971), recitato nelle strade, coinvolgendo bambini e adulti. Nel 1972 S. fu di nuovo a Parigi con Les derniers jours de solitude de Robinson Crusoë, storia della solitudine e dell'incomunicabilità dell'uomo moderno. Nel 1974 S. interpretò al teatro di Strasburgo (diretto da A.-L. Périnetti) De Moïse à Mao, un testo che con Zartan e Robinson costituisce una trilogia, opérette historique, per ricostruire secoli e secoli della storia dell'umanità, in un bilancio doloroso e burlesco. Sarà invece un viaggio guidato dall'autore-conduttore, una fiaba sotto un tendone, un circo nel circo Les Grands Sentiments (1977), per dimostrare che "si può fare ottimo teatro anche con i grandi sentimenti". Nel 1982 il Circus rappresentò Le Bourgeois Gentilhomme di Molière. L'anno successivo, S. allestì Superdupont, Ze Show!, adattamento a commedia musicale di un celebre fumetto di Lob e Gotlib, al Nouveau Théâtre Populaire de la Méditerranée di Béziers e Montpellier, di cui fu direttore dal 1982 al 1985. Dall'incontro con un grande attore meridionale, M. Galabru, nacque La femme du boulanger di M. Pagnol. Dal 1985 al 1988 S. diresse il Carrefour Européen du Théâtre e dal 15 giugno 1988 il Théâtre National de Chaillot, dove continuò a produrre spettacoli suoi, pur facendo lavorare giovani registi e ospitando altre compagnie. Nelle due sale di Chaillot ha allestito D'Artagnan (1988) su testo di J.-L. Dabadie e Zazou (1989-90), commedia musicale sugli anni del dopoguerra. Nel 1990-91 vari spettacoli si sono ispirati al tema del travestimento e della magia, come il Sogno di una notte di mezza estate di W. Shakespeare, che il regista S. ha realizzato per dimostrare, con grandi effetti e fantasia, "che si può ancora sognare"; Frégoli (su testo di P. Rambaud e B. Haller), simbolo di una razza di artigiani del teatro, illusionisti e acrobati, che va scomparendo; 1000 francs de récompense di V. Hugo (1991). Nella stagione 1991-92, ha imperniato il programma sul tema ''i tiranni e le periferie'' presentando Ubu roi di A. Jarry, Andromaque di J. Racine e un suo testo, Marilyn Montreuil, ambientato in periferia. S. ha lavorato spesso all'estero, dirigendo con rigore classici e opera lirica (nel 1991 ha collaborato con R. Muti alla realizzazione di Attila di Verdi alla Scala); le sue opere sono più rappresentate all'estero che in Francia. Il cinema negli anni Settanta gli ha offerto occasioni di esprimere la sua notevole versatilità e il suo amore per le più diverse esperienze: nel 1974 con Le boucher, la star et l'orpheline, nel 1975 con La fille du garde-barrière, che portano sullo schermo lo spirito del Magic Circus.

S. ha ricevuto nel 1984 il Prix Dominique per la regia e nel 1987 il Prix Molière e il Prix Victoire de la musique per il migliore spettacolo musicale. Ha pubblicato due volumi: La vie privée d'un magicien ordinaire (1985) e Le Théâtre raconté aux enfants (1992).

Bibl.: AA.VV., in L'Avant-Scène Théâtre, 496, 1 giugno 1972 (numero dedicato al Grand Magic Circus e con il testo di Robinson); M. Even, J. Savary et les stéréotypes, in Le Monde, marzo 1973; A.-L. Périnetti, Le Magic est populaire parce qu'il répond à un besoin..., in Avant-Scène Théâtre, 539 (15 aprile 1974), pp. 4-5 (con il testo di De Moïse à Mao); A. Camp, Les Grands Sentiments, ibid., 606 (15 marzo 1977), pp. 40-41; Id., Molière au Grand Magic Circus, ibid., 702 (15 gennaio 1982), p. 46; Id., Bandes dessinées, ibid., 724 (15 febbraio 1983), p. 48; Jérôme Savary: de la provocation à la séduction, intervista a cura di J.-M. Stricker, ibid., 775 (1° ottobre 1985), pp. 6-8; D. Dumas, ''D'Artagnan'' à Mogador, ibid., 844 (15 febbraio 1989), p. 42; Id., O saisons, ô théâtres..., ibid., 854 (31 luglio 1989), pp. 63-64; Id., La saison théâtrale 1990-91, ibid., 874 (15 luglio 1990), p. 54; M. Sueur, Chaillot: deux salles, un seul théâtre, ibid., 887 (1° aprile 1991), pp. 56-57; Savary: c'est magique, intervista a cura di D. Dumas, ibid., 890 (15 maggio 1991), pp. 46-49 (con il testo di Frégoli e una completa biografia e curriculum di S. e del Grand Magic Circus).