Bellay, Joachim du

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Poeta francese (Castello della Turmelière, presso Liré, 1522 - Parigi 1560). Con P. de Ronsard e J.-A. de Baïf costituì nel Collège de Coqueret il primo nucleo della "Pléiade", e per la riforma classicistica, cui il gruppo mirava, egli stese (1549) il manifesto, Deffence et illustration de la langue françoyse, ispirato alle idee del Rinascimento italiano, e plagio, in buona parte, del Dialogo delle lingue di Sperone Speroni. Con le rime amorose L'Olive (1549) stabilì la fortuna del sonetto in Francia. Dopo Vers lyriques (odi), fu al seguito del cardinale Jean du Bellay a Roma, dove compose due raccolte poetiche: Les antiquetez de Rome (1558) e Les regrets (1558), suo capolavoro. Seguirono: Divers jeux rustiques (1560), che contiene una versione del Moretum di Virgilio e imitazioni dei lusus del Navagero, e Le poète courtisan (1559), satira dello spirito letterario di corte. Fu poeta schietto e autentico innovatore.

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