DANTE, Joe

Enciclopedia del Cinema (2003)

Dante, Joe

Mauro Gervasini

Regista cinematografico statunitense, nato a Morristown (New Jersey) il 28 novembre 1946. Originale cineasta caratterizzato da una poetica molto personale, D. privilegia la struttura narrativa della fiaba o i moduli del fantastico intrecciati al noir, al cui interno vengono esaltati caratteri e personaggi che si discostano nettamente dalla normalità evocata dal contesto borghese in cui risultano ambientate le storie.

Sin da giovanissimo, D. coltivò una passione sfrenata per i fumetti e per il cinema, in particolare per i cartoni animati di Chuck Jones e per i mostri dei film horror; diresse, tra l'altro, due riviste: "Castle of Frankenstein", destinata ai cultori di fumetti, e "Film bulletin". Deciso a lavorare nel campo dell'animazione, venne invece assunto come montatore presso la New World Pictures dal produttore e regista Roger Corman, rimasto affascinato da un suo montaggio di spezzoni televisivi noto con il titolo The movie orgy (1968). Come regista esordì insieme all'amico e collega Allan Arkush, con Hollywood Boulevard (1976), proseguendo poi da solo con Piranha (1978; Piraña) ‒ evidente ma fantasioso plagio di Jaws (1975) di Steven Spielberg ‒, divenuto un cult movie tra gli appassionati dei b-movies. Il successo ottenuto permise a D. di disporre di un sostanzioso budget per la realizzazione dell'horror successivo, The howling (1981; L'ululato), basato su una sceneggiatura di John Sayles e Terence H. Winkless; l'opera, cui collaborò Rob Bottin, giovane creatore di effetti speciali 'artigianali', sfrutta la tendenza postmoderna alla stratificazione di ispirazioni eterogenee (la fiaba, il gotico, il fumetto), gioca con la cinefilia e, nella messa in scena del 'corpo' che muta e si trasforma, recupera alcune caratteristiche estetiche del cosiddetto new horror. Le qualità artistiche di D. spinsero Spielberg e John Landis a offrirgli la direzione di un episodio di Twilight zone ‒ The movie (1983; Ai confini della realtà), ispirato a una celebre serie televisiva; ma fu con Gremlins (1984), fiaba moraleggiante e incubo horror, che il cineasta raggiunse il successo internazionale.I film successivi, Explorers (1985) e Innerspace (1987; Salto nel buio), remake di Fantastic voyage (1966) di Richard Fleischer, entrambi innovative esplorazioni del cinema di fantascienza, e The 'burbs (1989; L'erba del vi-cino) si sono rivelati però dei clamorosi insuccessi, anche per gli interventi operati dalla produzione in fase di montaggio. Dopo aver diretto il sequel di Gremlins, Gremlins 2: the new batch (1990; Gremlins 2 ‒ La nuova stirpe), D. ha firmato la sua opera più personale, Matinee (1993; Matinée), un omaggio ai b-movies che emozionarono gli adolescenti statunitensi durante gli anni della guerra fredda. Sempre più emarginato da Hollywood, che non ha mai apprezzato lo spirito naïf e l'impronta da autore che caratterizza il suo cinema, D. ha realizzato un TV movie per la HBO, The second civil war (1997; La seconda guerra civile americana), intelligente e dura satira politica dai toni molto neri, uscito in sala in Europa dove ha ottenuto un discreto successo di pubblico. L'anno successivo è tornato a lavorare con Spielberg, che ha prodotto il suo Small soldiers, storia di una guerra tra soldatini animati, in cui l'alter ego adolescente del regista si schiera ancora una volta con i presunti 'mostri'.

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