Gutenberg, Johann

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

Gutenberg, Johann

Nicola Nosengo

Il padre della stampa

Vissuto in Germania durante il 15° secolo, Johann Gutenberg inventò la stampa a caratteri mobili. Questa tecnologia ha permesso la nascita dell'industria libraria e la diffusione della cultura tra persone che altrimenti mai avrebbero potuto permettersi di comperare un libro. La Bibbia stampata da Gutenberg fu il primo best seller della storia

Dall'oro ai libri

Non si conosce esattamente la data di nascita di Johann Gutenberg; sappiamo però che vide la luce verso la fine del 14° secolo nella città tedesca di Magonza. Veniva da una famiglia nobile, ma ben poco si sa della sua vita negli anni precedenti la grande invenzione, se non che di professione era soprattutto un orafo. Quello che è sicuro è che tra il 1436 e il 1440 utilizzò per la prima volta i caratteri a stampa, un'invenzione che avrebbe completamente trasformato i meccanismi di diffusione della conoscenza e la cultura mondiale.

Fino all'epoca di Gutenberg, infatti, tutti i libri erano manoscritti, ossia copiati a mano: i monaci amanuensi erano specializzati in tale compito (abbazie). Questo ovviamente rallentava molto la circolazione dei testi, perché occorreva tanto tempo per realizzare ogni copia di un libro. La stampa a caratteri mobili di Gutenberg permise proprio di produrre rapidamente molte copie uguali.

Pressa e caratteri mobili

Il sistema di Gutenberg si basava su cubetti di metallo che recavano in rilievo, sulla faccia superiore, una lettera dell'alfabeto vista allo specchio. Questi cubetti potevano essere disposti l'uno accanto all'altro su una intelaiatura, in modo da comporre le righe del testo. Quando tali righe erano sistemate in ordine una sopra l'altra si otteneva una pagina in negativo. Tali negativi erano legati strettamente per tenerli fermi, ed erano quindi spalmati d'inchiostro. Bastava poi premere contro di essi un foglio bianco per avere una pagina stampata. Una volta ottenuto il numero di copie desiderato della pagina, i caratteri erano recuperati, divisi lettera per lettera e riposti ognuno in un proprio cassettino. In seguito le pagine potevano essere rilegate a formare il libro così come lo conosciamo.

Gutenberg utilizzava una pressa di legno, probabilmente derivata da quelle usate per la spremitura dell'uva nelle vicine vigne della Renania. Per i caratteri mobili impiegava una lega metallica in grado di fondere a temperature piuttosto basse, ma anche abbastanza resistente alla pressione in modo che i caratteri non si deformassero al momento della stampa.

La prima Bibbia

Come ogni inventore, però, Gutenberg aveva bisogno di finanziamenti per sviluppare la sua invenzione, perciò si alleò con alcuni uomini d'affari dell'epoca, ricchi commercianti che gli prestarono il denaro necessario. In questo modo poté mettere in piedi la sua stamperia.

Inizialmente Gutenberg sperimentò la stampa su fogli singoli e libretti contenenti testi di grammatica latina, ma a partire dal 1450 circa si dedicò a un progetto molto più ambizioso: stampare il libro più diffuso dell'epoca ‒ forse di ogni tempo,‒ ossia la Bibbia. Tra il 1454 e il 1455 Gutenberg pubblicò così una versione della Bibbia che ebbe una grande diffusione. Il disegno dei caratteri fu scelto in modo da ricordare l'aspetto dei manoscritti a cui i lettori erano già abituati, e il primo libro pubblicato era già un capolavoro di arte tipografica. La Bibbia veniva venduta in fogli ripiegati, e successivamente rilegata in base al gusto del proprietario. Non si sa esattamente quante furono le copie stampate, ma probabilmente furono circa 180 quelle su carta, più altre su supporti più lussuosi. Non sembrano molte oggi, ma per l'epoca si trattava di una tiratura straordinaria. Il costo di questi libri era molto più basso di quelli copiati a mano, ma in realtà rimaneva comunque troppo alto perché un singolo individuo, anche molto ricco, fosse interessato ad acquistarli. Le Bibbie di Gutenberg furono vendute per lo più a chiese e monasteri.

La stamperia di Gutenberg rimase attiva a Magonza fino al 1465 circa. L'inventore della stampa morì in povertà e quasi cieco nel 1468.

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