Ashbery, John Lawrence

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Poeta e drammaturgo statunitense (Rochester, New York, 1927 - Hudson 2017). Dotato di una vena poetico-letteraria pressoché ininterrotta, vincitore nel 1975 del premio Pulitzer per Self-portrait  in a convex mirror, è nel novero dei grandi poeti postmoderni.

Vita e opere

Membro del  "Gruppo di New York", dopo gli studi a Harvard, alla Columbia e a New York, ha vissuto per anni in Francia, mantenendo sempre intensi scambi intellettuali con ambienti artistici e teatrali: evidenti nella sua opera gli influssi della poesia francese, soprattutto surrealista, e delle arti figurative. Muovendo da forme "aperte" ma ancora soggette a convenzioni tradizionali (per es., Turandot and other poems, 1953), è approdato a espressioni di sapore ludico e onirico nostalgicamente evocative (per es., Some trees, 1956; The tennis court oath, 1962; The double dream of spring, 1970; Three poems, 1972). Nel 1975 ha vinto il premio Pulitzer per Self-portrait  in a convex mirror. La sua vena poetico-letteraria non ha mai subito interruzioni; della ricchissima produzione si segnalano:  April  galleons: poems e The ice storm (1987); Hotel Lautreamont  (1992); And the stars were shining (1994); As umbrellas follow rain (2001); Chinese whispers: poems (2002); Woordly country: new poems (2007). Al teatro sperimentale ha dato The heroes (1960) e The compromise (1965). Ha diretto (1965-72) Art news, nota rivista d'avanguardia e ha continuato sempre la sua attività di critico d'arte, nel 2005 ha scritto i testi del catalogo della mostra di New York sull'opera pittorica di Giorgio Cavallon, 1904 - 1989: paintings.

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