OSBORNE, John

Enciclopedia del Cinema (2004)

Osborne, John (propr. John James)

Marzia G. Lea Pacella

Drammaturgo e sceneggiatore inglese, nato a Londra il 12 dicembre 1929 e morto a Shrewsbury (Shropshire) il 24 dicembre 1994. Attraverso la sua scrittura e la forza dirompente dei suoi personaggi, soprattutto maschili, mossi da frustrazioni e rabbia verso regole e imposizioni sociali sentite come false e oppressive, O. divenne interprete non solo della nuova realtà sociale del suo Paese, ma anche rappresentante di un rinnovamento delle scene teatrali inglesi, che sfociò nella nascita del movimento noto come Angry Young Men, di cui divenne il massimo portavoce. Le sue opere, trasposte poi al cinema da Tony Richardson e Lindsay Anderson, contribuirono all'affermazione del Free Cinema, cui O. offrì il suo spirito ribelle e anticonformista. Nel 1964 vinse l'Oscar per la migliore sceneggiatura non originale per Tom Jones (1963) di Richardson.

Formatosi al Belmont College di Devon, dopo la morte del padre si trasferì a Londra dove iniziò a lavorare in teatro, dapprima come attore e manager e poi come drammaturgo. Nel 1956 sottopose a George Devine, direttore della English Stage Company, la sua opera Look back in anger che fu messa in scena da Richardson. Il successo ottenuto presso il pubblico e la critica indussero Richardson a realizzare nel 1959 una trasposizione cinematografica dal titolo omonimo (I giovani arrabbiati), adattata da O. con Nigel Kneal. Il protagonista, Jimmy Porter (Jimmy), interpretato da Richard Burton, è un giovane insofferente e incapace di provare sentimenti, che si trova al centro di una vicenda drammatica divenendo in tal modo un simbolo per un'intera generazione appartenente a una società ormai in piena crisi. Dalla pièce furono tratti altri film omonimi (due versioni televisive del 1976 e 1989 e un film del 1989 diretto da David Jones). Proseguendo nell'analisi di una società in cui trionfa l'insoddisfazione e il disagio con The entertainer, opera teatrale messa in scena nel 1957 e adattata per il grande schermo dall'autore stesso e da Nigel nel 1960 (Gli sfasati) per la regia di Richardson, O. volle colpire lo spirito colonialista inglese attraverso la descrizione dell'amaro declino professionale del guitto Archie Rice (Laurence Olivier). Infedele al romanzo di H. Fielding, la sceneggiatura di O., caratterizzata da uno stile corrosivo, fece di Tom Jones un satirico affresco settecentesco dietro il quale affiorano violenze e viltà contemporanee, pur rispettando la struttura spettacolare del film d'avventura in costume.

Altre opere teatrali di O. furono adattate per il cinema: Luther, dramma scritto nel 1961 da cui lo stesso O. trasse, con Edward Anhalt, la sceneggiatura del film diretto nel 1973 da Guy Green, e Inadmissible evidence (1965), tratto da una sua pièce e da lui adattato per il film diretto nel 1968 da Anthony Page. Nel 1985 István Szabó trasse Redl ezredes, noto anche come Oberst Redl (Il colonnello Redl), interpretato da Klaus Maria Brandauer, dal testo teatrale A patriot for me di Osborne. L'ultimo suo lavoro per il cinema fu la stesura della sceneggiatura di England, my England (1995) di Tony Palmer, effettuata in collaborazione con Charles Wood.Autore di due opere autobiografiche, pubblicò la prima, A better class of person, nel 1981, mentre la seconda, dal titolo Almost a gentleman, uscì nel 1994.

Bibliografia

C. Northouse, Th.P. Walsh, John Osborne: a reference guide, Boston 1974.

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