Donoso, José

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Scrittore cileno (Santiago 1924 - ivi 1996). Inizialmente influenzato da W. Faulkner, anch'egli rappresentò nelle sue opere (il romanzo Coronación, 1958, il racconto El lugar sin límites, 1967) un "profondo Sud" dove la tradizione agricola, con le sue implicazioni religiose, si mescolava oscuramente alla vita dei nostri tempi industrializzati, generando un composto magmatico e contraddittorio che a sua volta si rifletteva nella visceralità dello stile, aspro e drammatico, nemico di ogni ordine classico. Nel 1970 ottenne grande successo con il romanzo El obsceno pájaro de la noche (trad. it. 1973), che si addentrava nel campo della magia e della stregoneria. Sue successive pubblicazioni furono: Cuentos (1971), Tres novelitas burguesas (1973), i romanzi Casa de campo (1978; trad. it. 1985) e La desesperanza (1986; trad. it. 1987). È sua anche la raccolta di saggi Historia personal del "boom" (1972). Da ricordare, tra le sue ultime opere, il libro autobiografico Conjeturas sobre la memoria de mi tribu (1996) e, postumo, un romanzo sulla vita dei pescatori nella regione mineraria di Lota in Cile, El Mocho (1997), in cui affrontò il tema dei desaparecidos durante la dittatura di A. Pinochet.

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