BALTRUŠAITIS, Jurgis

Enciclopedia Italiana (1930)

BALTRUŠAITIS, Jurgis

Giuseppe Salvatori

Poeta lituano vivente, nato il 20 aprile 1873 a Jurbarkas. Attualmente è ministro plenipotenziario della Lituania a Mosca. La sua attività letteraria s'iniziò nel 1899 con una nutrita collaborazione a importanti riviste russe e lituane. Le sue migliori produzioni sono i due volumi di liriche in russo: Lilija i Serp (Il Giglio e la Falce) e Zemnye stupeni (La scala terrestre; Mosca 1911; trad. italiana, Firenze 1919), a cui seguì nel 1912 il nuovo volume Gornaja tropa (Il sentiero nella montagna). Inoltre il B. ha tradotto e pubblicato in lingua russa opere di Byron, Ibsen, Hauptmann, V. Hugo, O. Wilde e le tragedie La città morta, La Gioconda e La Gloria di G. D'Annunzio.

B. è un poeta lirico dall'ispirazione mistico-religiosa, il quale canta l'anima umana che "dalle tenebre del dolore universale, salendo i gradini dell'iniziazione interiore, s'eleva verso la divinità e contempla in essa una realtà più evidente dello stesso mondo materiale". Questi concetti allontanano il poeta dall'ideologia puramente cristiana e l'avvicinano piuttosto a quella indiana; tuttavia egli si distacca dalla psicologia orientale e appare uno schietto interprete dell'anima del suo paese.

Bibl.: Rozanov, J. B., Mosca 1913. Articoli più o meno notevoli sul B. sono anche apparsi nella rivista Zaprosi Zizni, n. 41, 1912; in La Vie, n. 2, marzo 1912; nelle Cronache letterarie, n. 102, marzo 1912; nella Rassegna contemporanea, febbraio 1914.

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