TYNJANOV, Jurij Nikolaevič

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

TYNJANOV, Jurij Nikolaevič

Anjuta MAVER

Scrittore e critico letterario russo, nato a Režic, nel governatorato di Vitebsk, il 18 ottobre 1894 e morto a Mosca il 20 dicembre 1943. Figlio di un medico, terminò nel 1918 a Pietrogrado la facoltà storico-filologica; quindi (dal 1921 al 1930) insegnò storia della poesia russa nell'Istituto di storia delle arti.

Iniziò la carriera letteraria come critico della scuola formalista, di cui si può considerare uno dei fondatori, e insieme ad altri scrittori come B. M. Ejchenbaum, B. V. Tomaševskij, V. M. Žirmunskij, e V. Šklovskij - riuniti nei gruppi Lef (Levyj front isskustv "Fronte di sinistra delle arti") e Opojaz (Obščestvo izučenija poetičeskogo jazyka "Società per lo studio del linguaggio poetico") - portò la critica letteraria su un piano rivoluzionario, dando particolare rilievo e importanza ai problemi formali e a quelli riguardanti il procedimento artistico. Frutto di questa attività critica del T. sono tra l'altro i saggi: Dostoevskij i Gogol′ (saggio sulla teoria della parodia, 1921); Problema stichotvornogo jazyka ("Il problema della lingua poetica", 1924) e Archaisty i novatory ("Arcaisti e innovatori", 1929), nel quale è entrato riveduto anche quello su Dostoevskij e Gogol′.

Come scrittore T. si è dedicato soprattutto al romanzo storico e mettendo a profitto la sua vasta e profonda conoscenza dell'epoca di Puškin, l'ha ricostruita artisticamente nelle sue opere principali. Con amore e poeticità nel romanzo dedicato al donchisciottesco e romantico poetadecabrista V. K. Kjuchel′beker (Kiuchlja, dal nomignolo del poeta, 1925), in stile ricercato, ma con notevole drammaticità nell'ultima parte e con originale sforzo di ricostruzione e analisi psicologica della complessa ed enigmatica figura del diplomatico e drammaturgo A. S. Griboedov, ucciso in un'imboscata in Persia, nel romanzo SmertVazir - Muchtara ("La morte del Vazir-Muchtar", titolo ufficiale persiano spettante a Griboedov, 1928); e infine in quello che doveva essere il suo capolavoro. ma che è rimasto incompiuto, il romanzo intitolato a Puškin stesso (1936-43). Tutti i romanzi di T. sono dei modelli di fedeltà storica, pur essendo contemporaneamente ottimi tentativi di ricostruzione psicologica, in base alle opere degli autori-protagonisti. Magistrale è la ricostruzione dell'ambiente e dello sfondo generale dell'epoca. Anche i racconti di T. (Podporučik Kiže, "Il sottotenente Kiže", 1928; Maloletnyj Vitušišnikov, "Il minorenne V.", 1933, e Voskovaja persona, "La figura di cera") sono di argomento storico - riguardano rispettivamente l'epoca di Paolo I, di Nicola II, e di Pietro il Grande - ma in essi l'interesse dell'autore è evidentemente soprattutto stilistico e formale. T. è stato anche un ottimo traduttore, soprattutto di Heine, sul quale ha scritto un saggio in rapporto con Tjutčev (nel vol. Archaisty inovatoryj).

Bibl.: E. Knipovič, O Tynjanove, in Znamja, 1944, n. 7-8; id., Trois romans de Youri Tynianov, in La littérature soviétique, Mosca 1944, n. 11; L. Cyrlin, Tynjanov-Belletrist, Leningrado 1945; V. Kaverin, Issledovatel' i chudzonik, in Literaturnaja gazeta, 9 dic. 1953, n. 150; E. Lo Gatto, Introd. alla trad. ital. del romanzo su Griboedov, Genova 1961.

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