KRAUS, Karl

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

KRAUS, Karl

Alda MANGHI

Scrittore austriaco di origine ebraica, nato a Gitschin nei Sudeti il 28 aprile 1874, morto in questi ultimi anni.

Collaboratore in un primo tempo del Simplicissimus, fondò poi nel 1899 il giornale umoristico Die Fackel, temuto per l'acutezza della sua satira e la violenza della sua polemica. La campagna antimilitarista e pacifista iniziata nel giornale fu dal K. proseguita nell'apocalittico dramma Die letzten Tage der Menschheit (1919) che, insieme al suo epilogo - Die letzte Nacht - è un'amara e feroce invettiva contro la guerra. Delle altre sue opere ricorderemo i due volumi di aforismi Sprüche und Widersprüche (1909) e Nachts (1924), le opere teatrali: Literatur (1921), Traumstück (1923), Traumtheater (1924) e nove volumi di poesie Worte in Versen (1916-25), dai quali appare chiaramente come la sua violenza satirica non sia che un'arma di difesa di un intimo amore per il bello e per il buono. Oltre a diversi adattamenti teatrali di opere di Shakespeare ha anche pubblicato nel 1933 una traduzione dei suoi sonetti. Pubblicò nel 1939, a Zurigo, una scelta delle proprie poesie, Ausgewählte Gedichte.

Bibl.: L. Liegler, K. Kraus und sein Werk, Vienna 1920; B. Viertel, K. Kraus, Dresda-Berlino 1921; E. Heller, K. Kraus, Satiriker, Dichter, Erzieher seiner Zeit, in Hamburger Akademische Rundschau, dicembre 1947.

TAG

Sudeti

Vienna

Zurigo