ROSENKRANZ, Karl

Enciclopedia Italiana (1936)

ROSENKRANZ, Karl

Heinrich Levy

Filosofo e storico della letteratura, nato il 23 aprile 1805 a Magdeburgo, morto il 14 giugno 1879 a Königsberg. Scolaro di F. Schleiermacher e G. Hegel, insegnò dal 1828 all'università di Halle e dal 1833, come successore di Herbart, all'universita di Königsberg.

Fu uomo di erudizione enciclopedica, dimostrata nei molti scritti di vario argomento e di attraente forma letteraria. Tra questi prevalgono gli scritti dedicati alla storia della letteratura e alla filosofia (per quelli di altro argomento si ricorda la Enzyklopaedie der theologischen Wissenschaften, Halle 1831, 2ª ed. 1845). Fra i primi il più importante è il Handbuch einer allgemeinen Geschichte der Poesie (Halle 1832-33: tradotto in italiano, ma senza indicazione del traduttore, da F. De Sanctis: Manuale di una storia generale della poesia, Napoli 1853), che cerca di comprendere in una trattazione unica la poesia di ogni popolo ed età, studiandola da punti di vista filosofici e strutturali. Merita inoltre d'essere ricordata la monografia Leben und Werke Diderots (Lipsia 1866). Nelle sue concezioni filosofiche egli aderì al Hegel (di cui scrisse la biografia per l'edizione completa delle opere, Berlino 1844), difendendolo in un'età in cui la fortuna di Hegel era ormai tramontata in Germania, tra l'altro contro Haym in Apologie Hegels (ivi 1858) e poi in Hegel als deutscher Nationalphilosoph (ivi 1870). Hegeliano di stretta osservanza restò tuttavia solo nella filosofia della natura, pur rettificandola e proseguendola (in System der Wissenschaft, Königsberg 1850; cfr. Hegels Naturphilosophie und die Bearbeitung derselben durch den italienischen Philosophen A. Vera, Berlino 1858), e nella psicologia che sviluppò partendo dalla trattazione dell'Enciclopedia (Psychologie oder Wissenschaft vom subjektiven Geiste, Königsberg 1837, 3ª ed. 1863). Sotto l'influsso del Solger e del Weisse egli invece avanzò oltre Hegel nelle acute e sistematiche ricerche della sua Aesthetik des Hässlichen (ivi 1853). Per le sue divergenze dal Hegel nell'ordinamento delle categorie da lui dato nella Wissenschaft der logischen Idee (Berlino 1858-59), in cui egli separava la metafisica dalla logica e dalla teoria delle idee, fu violentemente attaccato da hegeliani ortodossi del suo tempo. Queste modificazioni dipendono dalla sua contrapposizione, tendenzialmente dualistica, del temporale e dell'extratemporale. Insieme con F. W. Schubert pubblicò le opere di Kant (voll. 12, Lipsia 1838 segg.) il cui ultimo volume contiene una sua Geschichte der kantischen Philosophie. Scritti di filosofia e di critica e storia della letteratura sono raccolti in Studien (Lipsia 1839 segg.) e Neue Studien (ivi 1875 segg.). La sua autobiografia è costituita dal libro Von Magdeburg bis Königsberg (Berlino 1873).

Bibl.: R. Quaebicker, K. R., Lipsia 1879; R. Jonas, K. R., ivi 1906; E. Metzke, K. R. und Hegel, ivi 1929.