NAUNDORFF, Karl Wilhelm

Enciclopedia Italiana (1934)

NAUNDORFF, Karl Wilhelm

Alberto Maria Ghisalberti

Il più famoso, oltre il barone di Richemont, di quella schiera di presunti delfini, che fiorì nella prima metà dell'Ottocento, approfittando delle poco persuasive circostanze della morte al Tempio di Luigi XVII. Figlio, probabilmente, d'un fabbro prussiano, o d'un ebreo polacco, nato, secondo i suoi avversarî, a Neustadt-Eberswald nel 1787, avrebbe conosciuto da un avventuriero francese i particolari sulla famiglia reale, la corte, la rivoluzione, la prigionia al Tempio, con i quali, aiutato dai Mémoires di Clery e da altre fonti scritte, avrebbe costruito il suo romanzo. Apparso per la prima volta a Berlino come N. nel 1810 (ma quel nome avrebbe dovuto assumere per sfuggire alle persecuzioni cui era fatto segno da quanti avevano interesse a non fare risuscitare Luigi XVII), visse lungo tempo in Germania, a Spandau, dapprima, ove esercitò l'orologeria e ove sposò nel 1818 Johanna Einert, a Brandeburgo poi e, dopo un imprigionamento dal 1825 al 1828 per falsificazione di monete, forse non del tutto provata, a Crossen, presso Francoforte. Dopo la rivoluzione di luglio comparve a Parigi a rivendicarvi quelli ch'egli chiamava i suoi diritti. Alcuni fedeli dell'antica dinastia, convinti dalle sue parole e da una certa somiglianza fisica con il tipo tradizionale dei Borboni, lo riconobbero e lo sostennero. Ma una sua petizione (1836) alla duchessa d'Angoulême per ottenere la restituzione dei beni dell'ex-delfino, gli procurò l'espulsione. Da allora condusse in esilio un'esistenza romanzesca, finché morì a Delft in Olanda il 10 agosto 1845. I suoi eredi tentarono, ma invano, nel 1851 con l'aiuto di J. Favre di farsi riconoscere diritti ufficiali. E ugualmente vani furono tentativi posteriori.

Bibl.: Per la vastissima letteratura, v. luigi xvii. In modo particolare, v. l'autobiografia del N., Abrégé de l'histoire des infortunes du Dauphin, 1836; M. Gruau de La Barre, Intrigues dévoilés ou Louis XVII dernier roi légitime de France, voll. 4, Rotterdam 1846-1848 (su notizie date dal N. stesso); O. Friedrichs, Correspondance intime et inédite de Louis XVII avec sa famille, 1834-1838, voll. 2, Parigi 1904-1905; Tschirch, Die Naundorf-Legende, in Historische Zeitschrift, 1911; A. Pillet, Recherches faites en Allemagne sur l'horloger C.-G. N., voll. 3, Parigi 1912-14.