KIEV

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

KIEV (XX, p. 194)

Pietro MARAVIGNA

La città (846.293 ab. secondo il censimento del 1939) ha costituito, durante la seconda Guerra mondiale, un obiettivo militare di prim'ordine come capitale dell'Ucraina ed elemento della linea fortificata "Stalin", e ha avuto quindi una parte importante nello sviluppo delle operazioni belliche.

Durante la fase iniziale dell'offensiva tedesca, conclusesi le battaglie di Bjałystok nella Russia Bianca e di Leopoli in Galizia, Kiev divenne per il Gruppo di armate, destinato ad entrare in Ucraina, l'obiettivo principale dell'avanzata; era questo il punto dove le truppe germaniche dovevano effettuare la rottura della linea fortificata Stalin per aprirsi la strada al bacino metallifero del Donec.

Il Gruppo d'armate von Rundstedt, occupata la Bessarabia, avanzn̄ tra Dnestr e Bug e, vinte le forze nemiche nella battaglia dei Due Fiumi, si attestn̄ al Dnepr ai primi di settembre 1941, urtando nella pił tenace resistenza dei Sovietici appoggiati alla linea Stalin. Il maresciallo von Rundstedt essendo riuscito in principio soltanto a costituire una modesta testa di ponte ad est di Kiev, a Kremenčug, dopo breve sosta procedette al forzamento del Dnepr, imbastendo la vasta manovra di Kiev. Il disegno operativo dello stato maggiore germanico, per risolvere la situazione statica delineatasi nella regione di Kiev, comportava la cooperazione dell'ala destra del Gruppo d'armate centrale del von Bock alle operazioni in Ucraina. L'apporto del settore centrale a quello meridionale consisteva nell'intervento del Panzergruppe Guderian che aveva con brillante azio ne offensiva passato il Dnepr nella regione di Gomel ed iniziato, il 10 settembre, lo spostamento in direzione di SE., su Konotop. Avanzandosi in tale direzione, oltre a cadere sul fianco destro delle armate del maresciallo Budennyj, che con tanto vigore sbarravano la porta dell'Ucraina e del bacino del Donec sulla linea fortificata del basso Dnepr, veniva a minacciare il punto di giunzione del Budennyj con le armate del centro del maresciallo Timošenko. Obiettivo della manovra tedesca era quello di sfondare il complesso fortificato della Desna, affluente del Dnepr, e, conquistata Kiev, puntare su Poltava. Vi dovevano partecipare la 6ª armata schierata tra Bug e Dnepr e fronteggiante Kiev e la 2ª. La 6ª doveva attaccare frontalmente la linea nemica e impossessarsi della capitale ucraina; da nord, la 2ª armata, proveniente da Černigov, doveva superare le difese della Desna, e, puntando su Nežin, cadere sul fianco delle forze sovietiche schierate nell'ampio spazio compreso tra i due fiumi. Il compito di avviluppare le forze fu assegnato ai Panzergruppen Guderian e von Kleist: il primo da Konotop doveva piombare sulle retrovie sovietiche e per Romny congiungersi a von Kleist che, sboccando dalla testa di ponte di Kremenčug doveva risalire a nord su Mirgorod. Nel vastissimo spazio così avviluppato, spazio che misurava 1800 kmq., le armate del Budennyi, poste a guardia dell'Ucraina, dovevano essere annientate.

Nell'interno dell'area predetta, la 6ª armata doveva sviluppare una sua manovra avviluppante la piazza di Kiev, concentrica alla precedente; le sue branche si sarebbero saldate ad est di Kiev per Borispol′ a sud e Kozelec a nord. È interessante rilevare come la manovra di attanagliamento a raggio ristretto dovesse regolarsi su quella dei gruppi corazzati, in modo da non chiudere prematuramente la morsa, affinché il presidio di Kiev non venisse indotto ad uscire dalla piazza.

Il Gruppo Guderian mosse l'11 settembre da Konotop; von Kleist sboccò da Kremenčug. L'indomani i due gruppi si incontrarono a Romny: la tenaglia era chiusa. Contemporaneamente la 6ª armata passava il Dnepr a nord e a sud di Kiev e circondava la piazza, isolandola dal resto delle forze sovietiche. Queste, chiuse nell'enorme sacca, furono frantumate e catturate; Kiev cadde il 19 settembre. Le perdite russe furono gravissime: 650.000 prigionieri, 2718 pezzi, 800 carri armati. La regione di Kiev non fu più impegnata nella lotta durante tutta la durata del conflitto. Pronunziatasi la grande controffensiva russa nel tardo autunno del 1943, le truppe del maresciallo Žukov rioccupavano la città definitivamente il 6 novembre dello stesso anno. Con questo, tutta la zona centro-orientale dell'Ucraina era posta al riparo contro ogni ripresa offensiva tedesca.

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