KOSICE

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1996)

KOSICE

E. Marosi

KOŠICE (ted. Kaschau; ungherese Kassa; Cassa, Cassovia nei docc. medievali)

Centro della Rep. Slovacca, capoluogo della Slovacchia orientale. In epoca medievale K. fu città regia del regno di Ungheria, nel comitato di Abaújvár. La città è collocata nella valle del fiume Hernád, in corrispondenza del punto in cui il corso d'acqua taglia la catena posta a N dell'abitato, dando inizio a una nuova vallata.Le fonti più importanti riguardanti la storia di K. sono di carattere documentario; il villaggio che precedette la fondazione della città e il sacerdote a esso preposto sono menzionati per la prima volta nel 1230; furono presumibilmente coloni tedeschi ad abitare questo sito in seguito alla cacciata degli invasori mongoli nel 1241-1242; nel 1249 sono ricordati per la prima volta i privilegi loro concessi, presi poi a modello da altri gruppi di coloni. Nel 1261 la popolazione di origine tedesca occupava la parte settentrionale della città, in precedenza abitata da nobili ungheresi. A partire dal tardo sec. 13° i documenti fanno riferimento al conflitto sui diritti della parrocchia cittadina, sull'istituzione dell'ospedale retto dall'Ordine degli Ospedalieri di Székesfehérvár e sulla decima che la parrocchiale corrispondeva al Capitolo del duomo di Cheb, in Boemia; nel 1290 il governo di K. tornò dalle mani dell'arcidiacono a quelle del rettore della giurisdizione religiosa.Con l'estinzione della casata ungherese degli Arpadi, K. si schierò dalla parte di re Venceslao III di Boemia fino al 1304, quando riconobbe come proprio sovrano Carlo I d'Angiò (Caroberto); quest'ultimo fece dono della città ad Amadé, della stirpe degli Aba. Nel 1311, quando Amadé venne assassinato in città, K. passò nuovamente nelle mani del sovrano angioino, che nel 1312, presso Rozgony, sedò la rivolta dei membri della casata degli Aba. Come città regia K. raggiunse, nel corso del sec. 14°, un ruolo di massima importanza in particolare nell'ambito dei rapporti commerciali con la Polonia, testimoniati dai trattati con Cracovia, datati al 1324 e al 1394. L'importanza della città fu riconosciuta con la definizione della sua cerchia di affari dinanzi al seggio del tesoriere (1342) e con il diritto di mercato e di emporio (1347). Soprattutto quest'ultimo assicurò a K. il monopolio nel commercio con la Polonia fino al momento della nuova organizzazione delle città magiare, con il decreto di riforma voluto nel 1402 dal re Sigismondo. I privilegi accordati alla colonia tedesca vennero ampliati dal sovrano Ludovico I nel 1347, mentre la città ottenne le insegne nel 1369.Si possiede una dettagliata redazione del 1404, conservata nell'archivio della città, degli statuti cittadini, divisi in quarantasette articoli. Non si conoscono invece cronache della città; si possono considerare come fonti narrative le cronache ungheresi del principio del sec. 14°, quando K. cominciò ad avere un ruolo nel panorama più ampio della storia del regno di Ungheria. I libri cittadini rivestono particolare importanza per ciò che concerne la storia dell'artigianato e dell'arte; agli anni 1394-1405 risalgono gli Acta iudiciaria e al 1482-1526 il primo volume del Libro degli annunci; nel 1431 cominciarono i libri contabili; nel 1460 i Libri civitatis maiores, ovvero codici contenenti le disposizioni prese in sede di consiglio, raffinati dal punto di vista calligrafico, e nel 1471 le loro prime compilazioni nei Libri civitatis minores, tutti conservati nell'archivio della città.Le fonti iconografiche più antiche della città medievale sono del Seicento: tra queste una stampa di Georg Hoefnagel tratta da un'incisione del fiammingo Egidius van der Rye (Braun, Hogenberg, 1617) e i disegni a penna di Johannes Ledentu del 1639 (Vienna, Öst. Nat. Bibl., 8623, cc. 23-24).K. ha conservato inalterato l'impianto urbano medievale. Una strada disposta in direzione N-S, notevolmente allargata all'altezza del duomo e con funzione di piazza del mercato, costituisce l'asse viario principale. A metà del suo percorso passava un corso d'acqua che, nei pressi della parrocchiale, formava un isolotto. Parallelamente all'asse principale si dispongono, su entrambi i lati, le vie dei Fabbri e dei Macellai; tra gli isolati si trovano stretti vicoli disposti ortogonalmente. I più antichi esempi di edilizia abitativa risalgono alla seconda metà del 15° secolo.La cinta difensiva nella sua struttura originaria apparteneva al principio del sec. 14°, costituendo il nucleo fortificato ampliatosi lentamente durante il Medioevo e in epoca moderna. Esistevano due accessi principali, posti rispettivamente alle estremità settentrionale e meridionale dell'asse viario. Nel corso del sec. 19° le mura furono quasi del tutto demolite e oggi restano soltanto un tratto e una bastia lungo il fianco meridionale.La parrocchiale, dedicata a s. Elisabetta, viene ricordata per la prima volta nel 1283; sul luogo in cui sorgeva, a partire dalla fine del sec. 14°, si iniziò a costruire il duomo tardogotico. I muri di fondazione del primo edificio di culto, collocati al di sotto del pavimento dell'attuale fabbrica, furono riportati alla luce alla fine del sec. 19° in occasione di interventi di restauro. A S della parrocchiale, all'interno del suo cimitero, probabilmente dopo la metà del sec. 14°, fu costruita la cappella di S. Michele. Ancora più a S doveva trovarsi l'ospedale di Santo Spirito, già ricordato nel 1283, la cui chiesa fu sostituita nel 1730 da un edificio barocco.Nel settore occidentale della città fu costruito, prima del 1303, il convento domenicano dedicato alla Vergine, ricordato per la prima volta in un catalogo dell'Ordine; tanto la chiesa quanto il convento furono oggetto, agli inizi del sec. 18°, di pesanti rifacimenti in stile barocco. La chiesa duecentesca si componeva di un corpo longitudinale e di un coro con terminazione a 5/8. Dietro l'altare maggiore si sono conservati alcuni capitelli gotici a crochets appartenenti alle membrature angolari, mentre nella sagrestia sopravvivono le volte costolonate con chiavi figurate; tutti questi elementi suggeriscono una datazione dei lavori intorno al 1290.L'insediamento francescano, menzionato a partire dal 1405, è ubicato nella zona nordorientale di Košice. Il convento appare oggi come un edificio di epoca barocca; la chiesa, anch'essa ampiamente baroccheggiante - originariamente ad aula, forse divisa in due navate, con lungo coro a 5/8 e portale decorato da sculture -, dovrebbe risalire alla seconda metà del 15° secolo.Il duomo tardogotico di S. Elisabetta, con impianto a croce e coppie di cori poligonali disposti diagonalmente a concludere le navatelle laterali - secondo il tipo del priorato di Saint-Yved di Braine o della Liebfrauenkirche di Treviri -, divenne famoso nel sec. 19° per il fatto che tale schema fu attribuito a Villard de Honnecourt, in viaggio in Ungheria negli anni 1242-1243. Il rinvenimento dei resti dell'edificio precedente ha dimostrato invece che la chiesa tardogotica venne iniziata tra il 1378 (data incisa su una lastra tombale impiegata nell'opera di sottofondazione del duomo) e il 1390, quando la fabbrica fu colpita da un incendio.Del primo edificio si conosce ben poco, a eccezione dei disegni che documentano i restauri del 1877-1896. Questa chiesa doveva articolarsi in un ampio corpo longitudinale che terminava, su entrambi i lati, secondo un perimetro a quarto di cerchio (in questo punto è stata ipotizzata la presenza di resti di absidi laterali di una struttura triabsidata di epoca romanica) e con un corto coro poligonale concluso a 5/8 con contrafforti angolari. Il profilo e l'altezza di questo coro corrispondevano alla cornice a zoccolo della cappella cimiteriale di S. Michele, circostanza che suggerisce una datazione del coro alla seconda metà del sec. 14°; evidentemente la chiesa dovette subire dei rimaneggiamenti, poiché il nuovo edificio fu voltato soltanto nel 1440.La cappella di S. Michele si articola su due livelli, di cui quello inferiore probabilmente adibito a ossario, e su due campate con terminazione a 5/8. La facciata della cappella è ornata da una grande nicchia archiacuta sopra cui si imposta una piccola torre campanaria. Il portale occidentale ha un'apertura ad arco a sesto acuto con sostegni privi di capitelli e timpano allungato, la cui lunetta triangolare è occupata da un rilievo con S. Michele nel ruolo di pesatore di anime. L'interno è dotato di membrature parietali con fogliami, di chiavi di volta figurate e di un triplo sedile posto lungo il muro meridionale. L'analisi dei singoli dettagli permette di ipotizzare una datazione della cappella alla seconda metà del 14° secolo. Alla fine del secolo successivo vennero aggiunti all'interno elementi decorativi tardogotici; nel 1508 fu addossata al lato settentrionale una nuova navatella, poi rimossa durante i restauri del 1902-1904.Una serie di monumenti funebri di epoca medievale è conservata lungo le pareti esterne della cappella di S. Michele e della torre campanaria a N del duomo; altri ancora sono custoditi nel Východoslovenské Múzeum. La maggior parte di queste lastre, realizzate in tufo del luogo, comprendente esempi datati agli anni settanta del Trecento, è stata rinvenuta nei muri di fondazione dei pilastri del duomo durante i lavori di ristrutturazione. Si tratta di una tipologia locale, con croce decorata e scudo avente le insegne araldiche realizzati a rilievo piatto o a incisione.Tra i musei di K., il Východoslovenské Múz. possiede un fondo di reperti archeologici di epoca medievale, e la Východoslovenská gal. ospita collezioni di oggetti d'arte della città e del circondario e sculture in legno del sec. 14°, tra cui statue con la Vergine provenienti da Ružbachy e da Švabovce e il polittico di S. Nicola con figure a rilievo da Šiba.

Bibl.:

Fonti. - J. Tutkó, Szabad királyi Kassa városának történelmi évkönyve [Annuario della libera città regia di K.], Kassa 1861; G. Györffy, Az Árpád-kori Magyarország történeti földrajza [Geografia storica dell'Ungheria all'epoca degli Arpadi], I, Budapest 1963, p. 102ss.; L. Kemény, Kassa város régi számadáskönyvei 1431-1533 [Gli antichi libri contabili della città di K. 1431-1533], Kassa 1892; G. Braun, F. Hogenberg, Contrafactur und Beschreibung von den vornembsten Stetten der Welt, Köln 1617.

Letteratura critica. - V.A. Récsey, A kassai dóm régi síremlékei [Le antiche tombe del duomo di K.], Budapest 1896; J. Mihalik, A kassai Szent Erzsébet templom [La chiesa di S. Elisabetta a K.], Budapest 1912; B. Wick, Kassa története és műemlékei [Storia e monumenti di K.], Kassa 1941; V. Mencl, Gotická architektúra Košíc [Architettura gotica di K.], Vlastivední Časopís, 1966, pp. 3-25; E. Marosi, Tanulmányok a kassai Szent Erzsébet-templom középkori építéstörténetéhez [Studi sull'architettura medievale della chiesa di S. Elisabetta di K.], Művészettörténeti Értesítő 18, 1969, pp. 1-127.E. Marosi

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