L'Europa in eta protostorica. Gli hillforts

Il Mondo dell'Archeologia (2004)

L'Europa in eta protostorica. Gli hillforts

Barry Cunliffe

Gli hillforts

Il termine hillfort è largamente usato nella protostoria europea per indicare una varietà di fortificazioni, solitamente costruite su vette di colline, su rilievi montuosi o promontori. Strutture del genere furono innalzate sin dal Neolitico, ma la loro costruzione raggiunse il massimo sviluppo nella tarda età del Bronzo, per proseguire fino alla prima età del Ferro (Hallstatt C), lungo una fascia di territorio che, attraverso l’Europa centrale, va dalla Francia orientale, alla Svizzera, fino alla Germania meridionale. Gli hillforts abbondano soprattutto nell’Europa transalpina, con molte varianti nella forma, nella funzione e nell’evoluzione tipologica, a seconda della regione.

Nel VI sec. a.C. la forma abituale di fortificazione è quella rappresentata da un baluardo in terra e pietrame, sostenuto sul lato anteriore, ma a volte anche posteriormente, da un muro verticale di legno e di pietra, solitamente con un fossato di fronte. Dopo la metà del VI sec. a.C. e fino agli inizi del V sec. a.C. alcuni hillforts, quali Mont Lassois in Borgogna e Heuneburg nella Germania meridionale, si svilupparono come residenza di una élite tardo-hallstattiana. In tali siti, tracce relative all’importazione di vino dalla Gallia meridionale e la presenza di una notevole quantità di ceramica greca testimoniano estesi contatti commerciali. A Heuneburg, in particolare, le difese furono ricostruite in stile greco con un muro in mattoni di fango su fondamenta di pietrame. Le fortificazioni di questi chiefdoms della cultura dello Hallstatt occidentale furono abbandonate, essendone già state distrutte alcune, nei primi decenni del V sec. a.C., nel periodo antecedente a quel fenomeno di disgregamento che portò alle migrazioni celtiche. Gli hillforts continuarono a essere costruiti in alcune zone dell’Europa continentale quali il Belgio, il Lussemburgo e la Germania, nel primo periodo La Tène (metà del V fino alla metà del IV sec. a.C.); successivamente, si fanno più scarse le testimonianze di fortezze o di occupazioni fino al tardo periodo La Tène (dal 120 a.C. ca. fino alla conquista romana), quando alcune vecchie fortezze furono rioccupate e ne vennero costruite di nuove. Alcune delle più ampie zone fortificate della Gallia furono dette da Giulio Cesare oppida, un termine solitamente usato in modo approssimativo anche dagli archeologi per definire siti di carattere urbano del tardo periodo La Tène. Per Cesare il termine oppida includeva gli hillforts e fortezze d’altura di diverso tipo e con diverse funzioni.

La maggiore concentrazione di hillforts in Europa si trova in Gran Bretagna, dove circa 3300 fortificazioni appartengono a questa categoria. Molte di queste sono piccole, con superficie inferiore a 1 o 2 ha, o sono appena più grandi di fattorie fortificate; la maggior parte presenta, in media, 5 ha di estensione e alcune sono difese massicciamente da argini e canali. In Gran Bretagna, come nel Continente, la costruzione su larga scala degli hillforts ebbe inizio nella tarda età del Bronzo; essi continuarono a essere usati fino al V e IV sec. a.C. In seguito, la maggior parte di essi venne probabilmente abbandonata. Nella Gran Bretagna centro-meridionale, tuttavia, lungo un vasto arco geografico che si estende dalla costa meridionale, attraverso il confine del Galles fino al Nord, gli hillforts continuarono a svilupparsi durante il IV e fino al I sec. a.C. Questi tipi più “evoluti” erano di solito fortificati con bastioni realizzati impiegando materiale di riporto, con profonde fosse a V e ingressi difesi da terrapieni di complessa costruzione. Quegli hillforts in cui si sono effettuati scavi sufficientemente estesi hanno restituito spesso tracce di un’attività intensiva, indice di occupazione continua, con forme di immagazzinamento della produzione agraria in eccesso. Ad esempio, lo scavo di Danebury, nello Hampshire, fra i più estesi tra quelli condotti in un hillfort “evoluto”, ha portato all’identificazione all’interno del forte di una rete di strade con massicciata e di alcune aree riservate a particolari attività. Nel centro dell’insediamento si trovavano anche un complesso di edifici religiosi e case raggruppate attorno al perimetro del sito dietro i bastioni; inoltre, una consistente porzione di terreno doveva essere destinata all’immagazzinamento delle derrate, ottenuto mediante file di granai rettangolari sistemati lungo le strade di servizio. Nel sito doveva svolgersi una discreta varietà di attività produttive, inclusa la metallurgia.

Il fenomeno degli hillforts “evoluti”, tra il IV e il I sec. a.C., sembra essere limitato in gran parte alla Gran Bretagna centro-meridionale e deve perciò considerarsi un riflesso delle condizioni sociali ed economiche di quella regione. Dopo il I sec. a.C. molti furono abbandonati, a eccezione di quelli del Galles, come molti oppida sviluppatisi nel Sud-Est. In alcune parti d’Europa vecchi hillforts furono invece rioccupati nel periodo tardoantico.

Bibliografia

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