La politica energetica 'verde' del Portogallo

ATLANTE GEOPOLITICO (2012)

Negli ultimi anni Lisbona è risultata una delle città più lungimiranti in Europa per ciò che concerne lo sviluppo delle energie rinnovabili. Tale programma si sviluppa attraverso vari livelli. Il governo ha anzitutto adattato e migliorato le reti di trasmissione dell’energia elettrica, in modo tale da renderle funzionali alla trasmissione di energia da fonti rinnovabili. Il Portogallo ha inoltre sviluppato un sistema di incentivi fiscali che rende vantaggioso adottare impianti di energia rinnovabile. Per effetto di tali politiche, nei cinque anni tra il 2005 e il 2010, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è cresciuta dal 17% al 45% del totale. In particolare, il Portogallo ha sviluppato l’energia idroelettrica (che contribuisce alla generazione di elettricità per circa il 25% del totale), l’eolica, cresciuta di sette volte nei cinque anni considerati, e la tecnologia fotovoltaica. Lisbona punta a produrre, entro il 2020, il 60% di tutta l’elettricità a partire da fonti rinnovabili. Oltre a perseguire importanti obiettivi ambientali (contemporaneamente allo sviluppo delle tecnologie rinnovabili, infatti, si ridurrà la produzione di energia elettrica da combustibili fossili), tale politica giova anche alla bilancia dei pagamenti.

La strategia energetica portoghese risulta all’avanguardia in Europa, se si pensa che il Regno Unito, a fronte di un aumento della bolletta elettrica del 14% negli ultimi cinque anni, ha avuto una crescita del 3% della produzione di elettricità da fonti rinnovabili, mentre il Portogallo ha avuto un aumento della bolletta del 16%, ma con uno sviluppo delle rinnovabili del 28%.

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