La Sicilia si fa largo a colpi di fioretto

Il Libro dell'Anno 2011

Vanni Lòriga

La Sicilia si fa largo a colpi di fioretto

La scherma italiana vanta un grande passato, vive un brillante presente e progetta un futuro improntato all’innovazione. Il passato è affidato alla storia ed è esemplarmente rappresentato dal suo medagliere, con 114 presenze sul podio olimpico (45 medaglie d’oro; 38 d’argento e 31 di bronzo), più di un quinto delle 522 vinte, dal 1900 a oggi, dall’intero movimento sportivo nazionale. Il presente è soprattutto frutto di quel passato. Gli storici della materia indicano nella costituzione della Scuola magistrale di scherma (1884 a Roma) la data di nascita di una tradizione; diretta da Masaniello Parise, formò centinaia di maestri che si distinsero in Italia e nel mondo. Il sistema di Parise aveva le sue radici nell’Accademia nazionale di scherma di Napoli e fu opportunamente integrato, per quanto riguarda la sciabola, con alcuni elementi del metodo di Giuseppe Radaelli della Scuola militare di scherma di Milano. Grandi contributi furono apportati dal movimento livornese, animato dal maestro Beppe Nadi e, in seguito, dalla scuola vercellese di spada di Luigi Colombetti, primo maestro dei Mangiarotti.

In realtà, in tutta Italia si praticava (e si pratica) una scherma di alto livello, tanto da poter dire che essa, in quanto unisce arte e disciplina, movimento e tecnica rigorosa, pare affine alla nostra indole italiana: postula previsione delle intenzioni avversarie e relative scelte tattiche, tempismo, senso della misura, anche opportuna astuzia. Il presente parte dalla lunga e gratificante fase iniziata nel 1972.

Ai Giochi di Monaco di Baviera le medaglie d’oro di Antonella Ragno e della sciabola maschile (Michele Maffei, Mario Aldo e Mario Tullio Montano, Cesare Salvadori e Rolando Rigoli) interrompevano un lungo digiuno, che non ci aveva visti tra i vincitori alle Olimpiadi di Tokyo del 1964 e ai Giochi di Città del Messico del 1968.

Si riusciva così a incrinare una granitica superiorità espressa negli anni Sessanta dai paesi dell’Europa orientale, con Unione Sovietica, Polonia e Ungheria in testa.

Il nuovo corso, diretto per oltre un trentennio da Renzo Nostini, concedeva anche spazio alle future generazioni con l’istituzione del Gran premio giovanissimi che, mobilitando decine di migliaia di ragazzi, divenne una vera fucina di talenti, fra i quali Valentina Vezzali, la ‘campionissima’ per eccellenza, rappresentante della scuola di Jesi, una delle più valide dell’intero mondo schermistico. Nell’ultimo mezzo secolo è stato preziosissimo anche l’apporto delle società sportive in uniforme: Carabinieri, Polizia di Stato, Forestale, Aeronautica e, più recentemente, Polizia penitenziaria, Esercito e Guardia di finanza (queste ultime due con un’antica tradizione), mentre brillava vivissima la stella del Centro scherma Mestre del maestro Livio Di Rosa (ori olimpici con Fabio Dal Zotto, Andrea Borella, Mauro Numa, Andrea Cipressa, Dorina Vaccaroni e Francesca Bortolozzi). Sempre nell’epoca Nostini furono indetti corsi per maestri fra i diplomati ISEF e i militari. Tra i frequentatori del corso per istruttori militari va ricordato Giorgio Scarso, l’attuale presidente federale, che ha maturato fondamentali esperienze all’estero e in seno alla stessa Federazione italiana.

La circostanza che i mondiali del 2011 si siano disputati a Catania testimonia il successo del progetto denominato ‘Progresso Sicilia Scherma’. La Regione Sicilia, che ha anche fruito di finanziamenti europei, ha puntato negli ultimi anni alla promozione del territorio con l’immagine vincente della scherma. Ha avuto così inizio una nuova era per questa disciplina, che guarda già al futuro. L’esempio della Sicilia offrirà un modello ad altre iniziative similari, che potranno portare un contributo decisivo in un momento in cui i problemi di gestione diventano sempre più impegnativi.

Nel corso dei Mondiali di Catania si sono inoltre avvicendati alla pari atleti olimpici e paraolimpici, in una scelta strategica che lega i due mondi, sinora distinti, adottando il criterio dell’assoluta parità. Si può ormai affermare che la scherma italiana non si articola soltanto nei tre tradizionali settori (fioretto, affidato a Stefano Cerioni; sciabola, a Giovanni Sirovich; spada, a Sandro Cuomo), ma in quattro, includendo quello paraolimpico, diretto da Fabio Giovannini. Occorre qui ricordare il decisivo contributo fornito dalla Federazione nel campo della sicurezza. Dopo il tragico infortunio che ai Mondiali di Roma del 1991 provocò la morte dell’ucraino Vladimir Viktoroviˇc Smirnov, la Commissione italiana SEMI (Segnalazione elettrica, materiali e installazioni) si è dedicata allo studio del problema. Con il contributo degli ingegneri Sidney Romeo e Marcello Baiocco, si sono adottati l’acciaio mareging per le lame e il tessuto Kevlar (già usato per i giubbotti antiproiettili) per i corpetti.

Il laboratorio italiano SEMI è stato riconosciuto ufficialmente dalla Federazione Internazionale ed è intitolato proprio all’ingegnere Baiocco, che continua a prestare la sua opera di ricerca insieme all’ingegnere Nicolai, al dottor Varallo e ai tecnici delle armi Zarra e Farinelli.

Il mondiale 2011

Le prime quattro nazioni del medagliere

1) Italia: 11 medaglie; 4 ori; 3 argenti; 4 bronzi

2) Russia: 5 medaglie; 4 ori; 0 argenti; 1 bronzo

3) Cina: 4 medaglie; 2 ori; 2 argenti

4) Francia: 3 medaglie; 1 oro; 1 argento; 1 bronzo

Le medaglie azzurre

Oro: fioretto maschile (Andrea Cassarà)

fioretto femminile (Valentina Vezzali)

sciabola (Aldo Montano)

spada (Paolo Pizzo)

Argento: fioretto maschile (Valerio Aspromonte)

fioretto femminile (Elisa Di Francisca)

fioretto femminile a squadre (V. Vezzali, E. Di Francisca, Arianna Errigo, Ilaria Salvatori)

Bronzo: fioretto (Giorgio Avola)

sciabola (Luigi Tarantino)

sciabola maschile a squadre (L. Tarantino, A. Montano, Diego Occhiuzzi, Giampiero Pastore)

spada femminile a squadre (Bianca Del Carretto, Nathalie Moelhausen, Rossella Flamingo, Maria Navarria)

Le medaglie dei paraolimpici

Oro: spada maschile categoria C (William Russo)

Argento: fioretto femminile (Loredana Triglia)

fioretto a squadre (Matteo Betti, Andrea Macrì, Marco Cima, Alessio Sarri)

Bronzo: fioretto maschile (William Russo)

spada maschile categoria A (Matteo Betti)

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