LANDES

Enciclopedia Italiana (1933)

LANDES (A. R., 35-36)

Emmanuel DE MARTONNE

Dipartimento della Francia, assai esteso (9364 kmq.), appartenente interamente al bacino aquitanico (v. guascocna). Comprende due regioni molto ben distinte: 1. una parte della Chalosse, regione in cui l'erosione, asportando i sedimenti terziarî, ha parzialmente messo a nudo le rocce cretacee. È un paese agricolo e d'allevamento, in cui le colture e le abitazioni sono protette contro i venti dell'ovest da filari d'alberi, e in cui domina l'influenza dei Pirenei. Le coltivazioni del grano e del mais occupano le vallate; le colline sono coperte da vigne e da boschetti di querce. 2. L' altipiano landese, che è di un'orizzontalità quasi perfetta. Sabbie pleistoceniche, disperse dai venti oceanici ovvero accumulate in dune continentali fissate da pini, vi ricoprono le argille terziarie. Queste sabbie, trasformate in posto in una roccia rossa o nerastra, ricca di ferro e impermeabile, detta alios, hanno permesso che si conservassero a lungo delle paludi desolate che venivano percorse solamente da pastori, sostenuti da trampoli, e dai loro greggi. Il litorale landese del tutto rettilineo è orlato da un cordone di dune, le quali, trattenendo le acque di una rete idrografica indecisa, hanno dato origine a una serie di stagni (stagni di Cazau, Biscarrosse, Aureilhan, Léon, ecc.). La parte meridionale e orientale del dipartimento è scolata dall'Adour e dai suoi affluenti.

L'attività economica del dipartimento è caratterizzata soprattutto dallo sfruttamento dei boschi e dall'industria della resina. Il paese una volta povero e malsano, è stato arricchito e risanato nel secolo XVIII per opera del Bremontier; egli fece fare una piantagione sistematica di pini marittimi che ricoprono oggi 516.508 ettari (55,4% del suolo). Il legname viene venduto (soprattutto per farne travi di sostegno per miniera) alle navi carboniere inglesi che vanno da Bordeaux a Bayonne e lo caricano al loro ritorno; esso è inoltre utilizzato per riscaldamento e per varî usi industriali. Il gemmage (raccolta della resina) offre numerose risorse: fabbricazione dell'essenza di trementina, della colofonia, della pece, ecc.

Lo sfruttamento del pino ha determinato la decadenza dell'allevamento degli ovini, l'abbandono delle colture del lino e della canapa che erano una volta fiorenti. Vi sono numerose fabbriche di zoccoli e numerose fornaci. L'apicoltura è attiva nei dintorni di Mont-de-Marsan. Le industrie del sughero e le industrie metallurgiche ancora praticate nelle fucine alla catalana di Pontenx, Labouheyre e Uza sono in via di deperimento. Vengono sfruttate le ligniti di Saint-Lion, Laquier, Laluque e il bitume e il salgemma lungo le faglie che solcano la parte meridionale del dipartimento. In questo paese dove domina la grande proprietà, la popolazione è poco numerosa (nel 1926, 263.111 ab.; nel 1931, 257.186; 27 abitanti per kmq.), ma ogni progresso nell'estensione delle pinete segna un aumento del benessere e una diminuzione della mortalità. Capoluogo del dipartimento è Mont-de-Marsan (11.854 ab.). Vi sono due sottoprefetture, Dax (12.663 ab.) e Saint-Sever (4022 ab. nel 1926). Mont-de-Marsan, Saint-Sever, dalle quali si domina tutta la landa, sono mercati agricoli in contatto con le Landes e con la Chalosse. Dax, antica città dai pittoreschi bastioni, deve il suo sviluppo all'esistenza di una faglia con la quale sono connesse le sorgenti termali già conosciute dai Romani.

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