LATERIZÎ

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)

LATERIZÎ (XX, p. 572)

Domenico GENTILONI SILVERJ
Antonio BENINI

Laterizî armati. - Sono strutture capaci di resistere a flessione, costituite da elementi di laterizio e da una armatura metallica ad esso resa aderente per mezzo di malta di cemento. I laterizî assumono forme svariate secondo l'impiego: in genere sono blocchi forati, leggeri, a sezione più compatta nelle parti in cui debbono trasmettere sforzi di compressione. Il laterizio deve provenire da argille di ottima qualità in modo da permettere la trafila anche di setti sottili e da fornire un materiale cotto molto resistente (rottura per compressione: 300 kg/cm2 o più, modulo di elasticità 150 ÷ 200.000 kg/cm2). I blocchi recano opportune scanalature dove viene allogata l'armatura consistente in tondini di ferro diritti di piccolo diametro (3 ÷ 8 mm.). Gli elementi longitudinali, così ottenuti, possono essere collegati in opera da un'armatura trasversale di ripartizione situata entro opportuni smussi sulle testate dei laterizî. La malta deve essere particolarmente ricca: 5 q. di cemento per mc di sabbia; dimensioni dei grani di sabbia fino a 5 ÷ 6 mm.

Questa struttura si è molto diffusa per i suoi pregi di leggerezza, celerità di costruzione, resistenza meccanica, afonicità, resistenza al fuoco: l'ottima produzione di laterizî in Italia, studî accurati della forma dei blocchi, ripetute esperienze di laboratorio e di cantiere hanno negli ultimi anni portato all'affermazione del sistema superando alcune incertezze iniziali circa la monoliticità della struttura. Numerose ditte e fornaci producono tipi di laterizio più o meno differenziati e con varianti di forma più o meno sostanziali.

Si descrivono in appresso le principali applicazioni.

Solai. - Si costruiscono a pie' d'opera travetti in laterizio armato i quali vengono appoggiati sulle murature di perimetro, affiancati e saldati da nervaturine di conglomerato fino gettate fra un travetto e l'altro (nella nervatura può eventualmente allogarsi un ferro diritto o sagomato). Le estremità dei travetti da cui sporgono i tondini dell'armatura restano conglobate nel conglomerato, che forma cordolo sopra le murature di perimetro (v. fig. 1), ovvero costituisce trave portante e che viene gettato in un secondo tempo.

Al di sopra dei travetti si può gettare una solettina di 2 ÷ 3 cm di conglomerato (caldana) la quale oltre ad assicurare l'assorbimento degli sforzi di compressione è assai utile per conferire monoliticità al solaio. In alcuni tipi i laterizî sono conformati in modo che, rompendo un apposito setto orizzontale dopo la posa in opera del travetto, si viene a costituire la sede per una nervatura armata che viene gettata insieme alla caldana ed alle nervaturine di sigillatura (v. fig. 2).

Larghezza del travetto da 20 a 25 cm, altezza da 8 a 20 cm, cui corrispondono i seguenti pesi: travetto da 14 a 25 kg/m, solaio da 80 a 175 kg/mq (escluso il peso dell'eventuale caldana); peso dell'armatura da 3 a 7 kg/mq, per luci e sovraccarichi medî e ferro omogeneo.

Per solai di semplice copertura (dove si prevedono sovraccarichi modesti e si richiede buon isolamento termico) i travetti possono essere posti in opera ad intervalli occupati da laterizî forati non armati ovvero chiusi da tavelle in modo da formare camera d'aria (v. fig. 3). Quest'ultima disposizione si presta anche a realizzare solai leggeri pur con una notevole altezza adottata per conseguire economia di ferro. Possono infine rientrare in questa categoria di solai quei tipi in cui si prefabbricano travetti di cemento armato entro cassaforma di laterizio: la nervatura di conglomerato, con armatura propria diritta e sagomata, è gettata fuori opera entro una sede formata dai laterizî allineati che restano aderenti e collaboranti (v. fig. 4).

La diffusione di questi solai è dovuta, oltre ai pregi generali del laterizio armato, al fatto che essi risultano relativamente rigidi nonostante la leggerezza, di rapida costruzione ed economici. L'economia è dovuta al risparmio quasi totale di casseforme e ponteggio e al razionale sfruttamento delle proprietà di resistenza ed aderenza dei materiali impiegati.

Per quest'ultima ragione il margine di sicurezza è in queste strutture minore che in altri solai: si richiede pertanto discernimento nella scelta del tipo fra i numerosi in commercio e soprattutto accurata esecuzione per mezzo di maestranza specializzata o almeno diligentemente guidata. Occorre assicurare: la trasmissione longitudinale degli sforzi di compressione (è necessario che i laterizî allineati a costituire un travetto siano saldati da giunti in conglomerato gettati entro appositi smussi; meglio prevedere la caldana in calcestruzzo); l'assorbimento degli sforzi di compressione nelle zone di momento negativo; la resistenza allo scorrimento e la monoliticità (curare l'effettivo riempimento delle nervaturine di sigillature mediante conglomerato minuto e ricco). Quando siano garantiti i requisiti predetti, nei calcoli statici si possono affidare al laterizio sforzi di compressione e sforzi di scorrimento (questi ultimi purché unitamente alla nervatura di conglomerato). È da escludere la resistenza a trazione sia del conglomerato che del laterizio. In ogni caso, mancando in questi solai un efficace collegamento trasversale è bene non superare luci di 5 ÷ 6 metri.

Anche i solai in laterizio armato dovrebbero rispondere ai requisiti di cui agli articoli 25 e 27 delle "Norme per la esecuzione delle opere in conglomerato cementizio semplice ed armato", r. decr. 16 novembre 1939, n. 2229. Sono tuttavia praticamente tollerati, pur se non soddisfano a quanto è ivi prescritto circa la larghezza minima delle nervaturine e l'armatura di ripartizione; e ciò in attesa di un apposito regolamento di imminente pubblicazione.

Vòlte. - Sono largamente impiegate per coperture leggere di capannoni industriali, autorimesse, ecc. con luci fino a 20 ÷ 30 metri. Risultano costituite da archi in laterizio armato accostati e saldati da nervaturine di conglomerato. Ogni arco è composto di 2 ÷ 5 tronchi fabbricati a pie' d'opera, come i travetti per solaio e con i medesimi laterizî (spessore della vòlta cm 8 a 20), ma con fibra media curvilinea rispondente alla direttrice della vòlta. Le estremità consecutive di tali tronchi restano conglobate nei cordoli (o travi) di imposta e in alcune nervature armate disposte secondo le generatrici e aventi anche funzione di collegamento longitudinale e ripartizione (v. fig. 5). Il calcolo si esegue secondo i metodi della scienza delle costruzioni: la spinta viene comunemente assorbita per mezzo di catene in ferro tondo (diametro 20 ÷ 30 mm.) disposte a 1,50-z metri d'intervallo e messe in leggera tensione prima del disarmo per mezzo di manicotto filettato. La vòlta viene coperta con manto di tegole o con materiali coibenti ed impermeabilizzanti. Spesso si costruiscono sull'estradosso, nella zona di colmo, opportuni sostegni sagomati in modo da ottenere anche in chiave la pendenza necessaria per lo scolo delle acque.

Soffitti. - Sono costituiti da un piano di laterizio armato di piccolo spessore (2 ÷ 3 cm; tavelle armate) appeso alle travi del solaio (v. fig. 6). Con tavelle analoghe di spessore leggermente superiore (3 ÷ 6 cm) si può costruire il piano di sottotegola, appoggiato sull'orditura grossa o media dei tetti.

Strutture verticali. - Le stesse tavelle armate possono venire sovrapposte di coltello in modo da costituire sottili pareti verticali autoportanti. In laterizio armato vengono anche costruiti sili cilindrici di modesta cubatura per prodotti agricoli: la parete di 16 ÷ 20 cm di spessore è formata da blocchi recanti scanalature orizzontali e verticali per la posa dei ferri e quindi l'armatura resta formata da due reti a maglie piuttosto rade, una sulla faccia interna e una sull'esterna.

Laterizio armato precompresso. - Se ai tondini dell'armatura viene data una tensione preventiva, i laterizî risultano precompressi; le modalità esecutive sono analoghe a quelle delle travi prefabbricate in conglomerato precompresso (vedi cemento armato, in questa App.).

Si ottiene così un elemento longitudinale in cui anche il laterizio è capace di assorbire sforzi di trazione e che può essere impiegato direttamente come struttura inflessa con sezione interamente reagente, ovvero può sostituire l'armatura metallica di una trave ordinaria di conglomerato. Un esempio del primo caso è dato dall'architrave della fig. 7.

Per la seconda applicazione si costruiscono "bacchette" da annegare entro travi di c. a. ovvero "fondelli" costituenti la zona inferiore tesa dei travetti di solai misti in c. a. e laterizî.

I fondelli precompressi recanti le staffe sono visibili nella fig. 7 dove il travetto deve essere completato mediante il getto di conglomerato non precompresso.

Questa particolare struttura richiede l'impiego di acciaio ad alta resistenza (carico di rottura 180 ÷ 200 kg/mm2) e di laterizî di eccellente qualità, poiché la precompressione è dell'ordine di 100 ÷ 120 kg/cm2. Si possono ottenere gli stessi vantaggi (leggerezza, economia di materiale metallico, ritardo nella formazione delle lesioni) caratteristici delle strutture in conglomerato armato precompresso.

CATEGORIE
TAG

Scienza delle costruzioni

Cemento armato

Estradosso

Architrave

Acciaio