Lava

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Massa magmatica fusa di consolidazione subaerea o subacquea che viene eruttata da un apparato vulcanico e che, raffreddandosi, dà luogo alla formazione di rocce effusive. In linea di massima, solo attraverso lo studio dei prodotti consolidati si può risalire ai caratteri chimico-fisici che competono a una l., essendo estremamente limitate le indagini conducibili per via diretta, benché confortate dall’osservazione dei fenomeni vulcanici. L’aspetto di maggior rilievo che caratterizza una l. al momento della sua messa in posto, è rappresentato da una rapida degasazione del fuso e da un altrettanto rapido abbassamento della temperatura che, all’atto della fuoriuscita, è di circa 800-900 °C per le l. acide, e oscillante intorno a 1100-1200 °C per quelle basiche. Il chimismo, peraltro, ne condiziona fortemente i modelli giaciturali, cosicché i termini molto ricchi in silice, più viscosi, danno luogo a effusioni con distribuzione areale relativamente modesta ma di spessori notevoli (anche 1000 m e oltre), mentre quelli poveri in silice, più fluidi, effondono su superfici molto vaste a cui, però, fanno riscontro deboli spessori. La natura chimica, inoltre, influenza direttamente il raffreddamento di una l., con riflessi immediati sulla cinetica della cristallizzazione. Una consolidazione relativamente veloce, quale si realizza, per es., durante la messa in posto di una l. acida, può impedire la costruzione di alcuni composti che, così, rimangono allo stato vetroso. Di contro, i prodotti di consolidazione delle l. basiche sono generalmente olocristallini o, al più, contengono scarsissime quantità di vetro.

Le modalità che regolano il raffreddamento di una lava, in connessione alla fuga delle sostanze volatili verso l’alto, determinano due tipi fondamentali di morfologie delle superfici laviche: da una parte abbiamo infatti le l. fluide e povere in gas che hanno superfici relativamente lisce, quasi per nulla scoriacee, chiamate con il termine hawaiano di pahoehoe; dall’altro abbiamo invece le l. ricche in gas, con superfici scoriacee, piene di scabrosità e bollosità, chiamate, sempre con termine hawaiano, aa. Morfologie caratteristiche si possono avere quando il moto di discesa di una colata non è uniforme in conseguenza di ostacoli che la l. incontra nel suo cammino, oppure a causa di un più veloce raffreddamento dei settori marginali. Morfologie del tutto particolari, infine, si riscontrano nel caso di l. consolidate in ambiente subacqueo: meccanismi molto complessi, relativi a raffreddamenti che si realizzano in tempi estremamente brevi, conducono alla costruzione delle cosiddette l. a cuscino (pillows o pillow-lavas), caratterizzate da una configurazione in masse subsferoidali schiacciate e compresse le une sulle altre; in seguito al rapido raffreddamento della massa fusa, si formano in ogni cuscino strutture concentriche a fessurazione radiale, costituite da strati vetrificati esterni fino a un nucleo microcristallino. Quando la componente vetrosa è molto fratturata e mostra fitti reticoli di fenditure, imputabili sia a contrazioni da raffreddamento, sia a fattori meccanici, la morfologia a cuscino di queste l. non è più riconoscibile e si passa alle ialoclastiti.

Vari tipi di l., di diversa composizione, sono usati come materiali da costruzione (pietra concia, ghiaia ecc.). Inoltre, dalla lavorazione di l. vetrose si ottiene un materiale isolante termico e acustico, detto lana di roccia.

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