LENEE

Enciclopedia Italiana (1933)

LENEE (Λήναια, Lenaea)

Angelo Taccone

Feste religiose dell'Attica antica; sembrano aver avuto stretto rapporto con le Dionisie rurali: ne furono a un tempo come uno sviluppo e una conclusione. Ma furono ben distinte da esse, come dalle altre feste dionisiache, le Antesterie e le Dionisie maggiori: mentre le Dionisie rurali si celebravano nel mese di Poseideone, le Lenee avevano luogo nel mese di Gamelione, all'incirca intorno al solstizio d'inverno. Quanto ai giorni precisi del mese nei quali venivano celebrate, v'è molta incertezza. Le Lenee significano la festa celebrata nel Leneo, che era un grande recinto facente parte del quartiere di Limne, da principio suburbano, e dove si trovava il più antico tempio di Dioniso. Il nome di Leneo viene dalla parola greca che significa torchio: ληνός. Sicché probabilmente in origine le Lenee furono una festa istituita per celebrare l'introduzione del primo torchio; dall'ottimo vino prodotto proviene forse il nome di Ambrosia che sembra pure avesse quella festa.

Sembra che le Lenee siano state bene organizzate solo sotto Pisistrato. Ed esse partecipavano tanto del lato lieto quanto del lato triste del culto di Dioniso; vi si rappresentavano quindi da un lato ditirambi e, in seguito, tragedie (anzi, le prime tragedie), e dall'altro commedie. Incerto è il numero dei giorni della festa; forse esso fu vario nelle varie epoche. Probabilmente consistettero, nell'epoca del loro maggiore sviluppo, in una processione e in un sacrifizio (primo giorno) e poi in concorsi ditirambici e drammatici (tragedia e commedia). La processione e il sacrifizio avevano luogo, pare, nell'interno del Leneo; forse dopo il sacrifizio la processione prendeva il carattere di κῶμος, durante il quale dai partecipanti si lanciavano frizzi e beffe agli spettatori. I vincitori tanto nel concorso ditirambico quanto nei concorsi drammatici ricevevano una corona di edera. Prima che la commedia fosse ammessa in città, naturalmente le rappresentazioni drammatiche consistettero unicamente in tragedie e drammi satireschi. Anzi, se - com'è probabile - le grandi Dionisie non furono istituite che dopo le guerre persiane, dalla prima rappresentazione di Tespi nel 536 fino al termine delle guerre persiane solo nelle Lenee sarebbero state rappresentate tragedie. Poi la festa delle grandi Dionisie soppiantò forse la rivale al punto che per lungo tempo probabilmente non dovette esser possibile rappresentare alle Lenee tragedie nuove. Prima della fine del sec. V a ogni modo doveva di nuovo essere lecito rappresentare commedie nuove alle Lenee: Agatone vi riportò l'anno 417-16 la vittoria festeggiata nel banchetto del quale si tratta nel Simposio platonico.

Le rappresentazioni delle Lenee erano date da principio in un teatro provvisorio costruito in legno di volta in volta. Questo teatro crollò nel 478, durante una rappresentazione a cui partecipavano Pratina, Eschilo e Cherilo. Si cominciò allora a costruire presso il Leneo, sulle pendici meridionali dell'Acropoli, quel teatro in pietra che doveva essere terminato e inaugurato solo sotto l'amministrazione dell'oratore Licurgo.

Bibl.: J. Girard, s. v. Dionysia, in Daremberg e Saglio, Dictionnaire des antiquités grecques et romaines, II, i, Parigi 1899, p. 239 segg.; A. Mommsen, Feste der Stadt Athen im Altertum, Lipsia 1898, p. 372 segg.; L. Deubner, Att. Feste, Lipsia 1932.