FOUCAULT, Léon

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)

FOUCAULT, Leon

Tommaso Collodi

FOUCAULT, Léon (XV, p. 819).

Le correnti di Foucault. - È noto che in un circuito chiuso prende origine una corrente elettrica (detta corrente indotta), allorché il flusso magnetico ad esso concatenato varia col tempo. Correnti indotte possono analogamente nascere entro corpi metallici, o più in generale conduttori, allorché questi si muovono entro un campo magnetico fisso, o anche quando sono fermi in un campo magnetico variabile col tempo. Tali correnti si dicono "parassite", o correnti di Foucault e possono raggiungere intensità molto elevate a causa della bassa resistenza del conduttore in cui hanno sede, con cospicui effetti termici ed energiche azioni meccaniche (a causa delle forze ponderomotrici tra le correnti stesse e il campo magnetico). Le correnti parassite sono quasi sempre dannose, soprattutto perché determinano una dissipazione di energia; si possono peraltro ridurre ad un valore tollerabile, suddividendo il conduttore che ne è la sede in tanti strati sottili, isolati gli uni dagli altri. Così le carcasse di ferro degli alternatori e dei motori, i nuclei dei trasformatori, ecc., che si trovano entro campi magnetici variabili, sono sempre costituiti dalla sovrapposizione di un gran numero di lamierini di ferro, molto sottili, isolati l'uno dall'altro e disposti in modo da presentare la massima resistenza possibile per le correnti parassite che vi prendono origine. Così la perdita di energia dovuta a queste correnti può ridursi a un valore molto modesto.

Le correnti di Foucault hanno anche ricevuto qualche applicazione: così gli "smorzatori elettromagnetici" e i "freni elettrici" utilizzano le forze ponderomotrici tra correnti indotte e magneti, le quali (in conformità con la legge di Lenz) si oppongono al moto che dà origine alle correnti stesse; e alcuni tipi di forni elettrici utilizzano l'ingente riscaldamento di conduttori massicci, percorsi da correnti di Foucault.

A causa delle correnti di Foucault, in un campione di ferro sottoposto ad un campo magnetico alternato, di frequenza assai elevata, le proprietà magnetiche si attenuano fortemente, perché la magnetizzazione impegna soltanto un sottile strato esterno del campione ("effetto pellicolare" magnetico); per la stessa ragione, i trasiormatori destinati a lavorare in alta frequenza si costruiscono senza il nucleo di ferro.