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SCIASCIA, Leonardo

di Alessandra Briganti - Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)
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SCIASCIA, Leonardo

Alessandra Briganti

Scrittore, nato a Racalmuto (Agrigento) l'8 gennaio 1921. Si è dedicato, fino al 1957, all'insegnamento nelle scuole elementari e successivamente a un'intensa attività di collaborazione giornalistica. Ha collaborato e collabora a Nuovi Argomenti, Letteratura, Il Ponte, La Sicilia, il Corriere della sera, ecc. Deputato radicale nelle elezioni del 1979.

Nei suoi primi scritti, le Favole della dittatura (1950), e soprattutto nelle poesie raccolte in La Sicilia, il suo cuore (1952), già sono individuabili gli elementi costitutivi dello stile di S., e in particolare il ricorso a una lucida capacità di analisi su un materiale, quale quello della realtà umana e sociale del Mezzogiorno, reso ormai stereotipo attraverso il ricorso tradizionale a una retorica di maniera. Ancora incerto tra documento e saggio, Le parrocchie di Regalpetra (1956) rappresenta la registrazione netta e distaccata di un microcosmo paesano che, proprio attraverso l'oggettività della rappresentazione, si dilata fino a divenire emblematico di una condizione generale dell'intero Mezzogiorno.

Con i racconti Gli zii di Sicilia (1958; con l'aggiunta di L'antimonio, 1960) il ritratto della realtà siciliana si cala in vere e proprie strutture narrative che già scoprono quella funzionalità a un interesse etico-politico dominato da una capacità di analisi condotta sul filo di una lucida razionalità che darà vita alle opere successive. In Gli zii di Sicilia inoltre appaiono già le due strade, peraltro convergenti, su cui si muoverà in seguito la narrativa di Sciascia. Prendendo sempre come punto di partenza la rappresentazione della realtà siciliana, lo scrittore utilizzerà la via dell'invenzione, articolata attraverso l'adozione delle tecniche del romanzo poliziesco e l'utilizzazione della mescolanza della lingua con costrutti dialettali (come nei romanzi Il giorno della civetta, 1961; A ciascuno il suo, 1966; e nella commedia L'Onorevole, 1965), oppure una difficile operazione di recupero della storia rivissuta in funzione del presente (come nel romanzo Il consiglio d'Egitto, 1963, e nella rievocazione storica di Morte dell'Inquisitore, 1964). Sullo sfondo di un accadimento appartenente al passato della Sicilia, individuato e rappresentato con impeccabile precisione storica, S. fa muovere, secondo una dinamica squisitamente contemporanea, personaggi effettivamente esistiti che, senza perdere l'articolazione fantastica del personaggio d'invenzione, alludono nel corso dei reciproci rapporti a un più vasto scontro tra forze politiche e sociali.

Sulla tecnica del romanzo poliziesco è modellato anche Il contesto (1971), dove però S. abbandona l'ambientazione siciliana per un più ampio sfondo che sembra far riferimento a una condizione generale di ambiguità e di complicità che caratterizza la gestione del potere nel mondo contemporaneo: tema che, sia pur con diverso impegno e mutate prospettive, affronterà anche in Todo modo (1974); a "una nuda ricerca della nuda e dura verità" è ispirato l'amaro volume su L'affaire Moro (1978) che ricostruisce, secondo le motivazioni care a S., la tragedia di cui fu vittima l'uomo politico democristiano.

Nei racconti raccolti in Il mare colore del vino (1973) ritorna invece quella duplice utilizzazione della storia contemporanea e della storia passata in funzione di analisi e di denuncia già sperimentata nei romanzi e che è in certo modo all'origine di La scomparsa di Majorana (1975), in cui l'indagine sulle vicende di un personaggio autentico di un recente passato assume un valore emblematico in riferimento al problema dei rapporti tra scienza ed etica. Un'analoga tensione volta ad analizzare il passato in funzione del presente dà vita all'attività saggistica di S. che si svolge prevalentemente in margine ai momenti più rilevanti della letteratura e della cultura siciliana nei volumi Pirandello e il pirandellismo (1953), Pirandello e la Sicilia (1961), Feste religiose in Sicilia (1965), La corda pazza (1970), o anche su argomenti ed episodi della storia italiana, come nella raccolta di elzeviri, interventi, interviste Nero su nero (1979).

Bibl.: G. Mariani, La giovane narrativa italiana tra documento e poesia, Firenze 1962; C. Salinari, Preludio e fine del realismo in Italia, Napoli 1967; W. Mauro, Sciascia, Firenze 1970; E. Falqui, in Novecento letterario italiano, IV, ivi 1970; W. Mauro, L. Sciascia, in I Contemporanei, V, Milano 1974.

Vedi anche
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