Licia

Dizionario di Storia (2010)

Licia


Regione storica dell’Anatolia (od. Turchia), prevalentemente montuosa, situata tra i golfi di Fethiye e di Adalia. Centri principali erano Patara e Xanto, le cui rovine si trovano a E del fiume Koca (l’antico Xanto). Secondo la tradizione greca, i più antichi abitanti sarebbero stati i solimi nell’interno e sulla costa, i termili, detti poi lici; è molto probabile che si debbano riconoscere in essi i lu-uk-ki delle lettere di Amarna (nonché dei testi ittiti e geroglifici) e che città della L. siano alcune località menzionate in queste fonti. Sicura documentazione storica si ha però soltanto da quando la L. fu conquistata da Arpago, generale di Ciro, e aggregata alla prima satrapia dell’impero persiano (546 a.C.). Conservò però una notevole autonomia e fu governata da dinasti indigeni, di cui tutta una serie ci è nota da monete del 5° e del 4° sec. a.C. Il più antico è Kybernis, che comandava un contingente di 50 navi nella flotta di Serse; l’ultimo che conosciamo è Perikles, che sappiamo impegnato verso il 372 in una guerra contro Telmesso; tutta la regione fu poi soggiogata da Alessandro Magno. Da allora la L. si andò progressivamente ellenizzando. Della più antica civiltà licia sono rimasti alcuni monumenti di architettura, tombe rupestri con prospetto d’influenza ittita, le più antiche del 6° sec. a.C. In lingua licia possediamo circa 150 iscrizioni; la più ampia è la cosiddetta stele di Xanto; il testo si riferisce ad avvenimenti storici databili tra il 430 e il 412. Dopo la conquista di Alessandro, la L. fu dapprima satrapia a sé sotto il governo di Nearco (334-331), poi fu riunita alla Grande Frigia e, con essa, nel 323, fu assegnata ad Antigono Monoftalmo. Per tutto il 3° sec. la regione costiera fu in mano dei Tolomei; nel 197 l’intera L. fu occupata da Antioco III, il quale però la perdette poco dopo, con la Pace di Apamea del 188. Allora i romani assegnarono a Rodi la L., meno Telmesso, che toccò al regno di Pergamo. Ne seguì una lunga guerra per l’indipendenza da Rodi, sinché nel 168 i romani dichiararono liberi i lici. In quel periodo fiorì la Confederazione licia, costituitasi nel 3° sec. a.C. sul modello delle confederazioni greche, e che continuò a esistere fin verso la fine del 5° sec. d.C. Essa comprendeva 23 città che mandavano rappresentanti a un sinedrio federale; alla testa stava un liciarca; centro federale era il Letoon di Xanto; città più importanti erano le sei metropoli di Xanto, Tlos, Patara, Pinara, Mira e Olimpo. La L. fu costituita in provincia insieme alla Panfilia sotto Claudio (43 d.C.); ma solo Vespasiano ordinò la L.-Panfilia in provincia imperiale, che divenne poi senatoria sotto Adriano (135 d.C.).

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