Gelli, Licio

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Faccendiere italiano (Pistoia 1919 - Arezzo 2015). Negli anni Trenta ha partecipato alla guerra di Spagna come membro delle truppe inviate da B. Mussolini a sostegno di F. Franco. Tornato in Italia ha lavorato presso il partito fascista di Pistoia e (dopo l’8 settembre 1943) ha aderito alla Repubblica Sociale Italiana diventando un ufficiale di collegamento tra il governo fascista e il Terzo Reich. Fino al termine del secondo conflitto mondiale G. ha militato alternativamente nelle forze fasciste e in quelle di resistenza partigiana. In seguito ha collaborato con le agenzie dell’intelligence britannica e americana sino a quando (a metà degli anni Sessanta) si è iscritto alla massoneria nella loggia del Grande Oriente; circa un anno più tardi è stato nominato maestro venerabile dell’associazione coperta Propaganda 2. Nel maggio del 1981, nella villa di G. è stata scoperta una lista di appartenenti alla P2 che ha generato uno dei più gravi scandali politici della storia della Repubblica italiana: negli elenchi erano riportati i nomi di rappresentanti del governo, dei servizi segreti, delle forze dell’ordine, nonché di magistrati, imprenditori, banchieri e giornalisti. Mossi da finalità eversive, i membri dell’organizzazione avevano come obiettivo quello di assumere occultamente il controllo dello Stato attraverso la creazione di un vero e proprio sistema politico sotterraneo (parallelo a quello istituzionale). A metà degli anni Novanta G. è stato condannato per il depistaggio delle indagini sulla strage di Bologna e per la bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano (oltre che per calunnia nei confronti di tre magistrati milanesi e procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato). Indagato per l’omicidio di R. Calvi (2005), nel 2008 G. è tornato a far parlare di sé: ha condotto una trasmissione su Odeon TV, Venerabile Italia.

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