LILLA

Enciclopedia Italiana (1934)

LILLA (fr. Lille; A. T., 32-33-34)

Maximilien SORRE
Nicola OTTOKAR

Citta della Francia, capoluogo del dipartimento del Nord. Il nome, nella forma latina Isla, si trova menzionato nella continuazione della Geste dei vescovi di Cambrai (1054), poi in una carta di S. Bertino (1063) ed è questa la prima menzione in un documento ufficiale. Dalla fine del sec. XI e soprattutto alla metà del XII si trova la forma Insula. La forma romanica Lille, talvolta Lisle, appare alla metà del sec. XIII. Queste denominazioni rammentano la località primitiva, simile a un'isola, circondata dalla Deûle e dal suo affluente il Bucquet, dove sorse l'antica Lilla che fu dapprima una città di passaggio presso un corso d'acqua; castrum e forum a un tempo, ebbe un castello comitale che dominava il ponte a nord e proteggeva il mercato stabilito sulla riva sinistra di quel braccio della Deule che è detto Arbonnoise.

Al principio del sec. XIX la città non aveva che 59.000 ab., mentre ne aveva 55.000 già nel 1698; essa rimase dunque per due secoli stazionaria. Lo slancio riprese dopo il 1815 quando l'industria del lino assunse un posto privilegiato tra le nuove forme di attività. Poi i più vicini centri suburbani si accrebbero al punto che il gruppo Lilla, Fives, Wazemmes, Moulins-Lille, Esquermes nel 1851 contava 101.501 ab. Questi comuni furono annessi alla città nel 1858 e, salvo Fives, inclusi nella nuova cinta urbana. I vuoti che in questa si trovavano furono presto colmati e lo sviluppo demografico continuò fino al 1896. In seguito continuarono a svilupparsi i nuclei vicini e apparve chiaro che Lilla si trovava di nuovo sacrificata dalle sue fortificazioni. Quando queste, dopo l'occupazione tedesca della guerra mondiale, divennero inutili per l'abolizione del campo trincerato, la cinta fortificata fu rasa al suolo e ciò costituì il complemento della ricostruzione della parte meridionale di Lilla, parzialmente distrutta durante la guerra.

L'agglomerato così formatosi contava nel 1926 quasi 325.00 abitanti; ma il nucleo antico della città vecchia con i quartieri annessi è ancora ben riconoscibile. Lilla fu considerata per lungo tempo una delle città più insalubri della Francia ed ebbe un'elevata mortalità infantile. A questo riguardo sono stati compiuti progressi importanti. A nord, nel quartiere che fu sventrato dal Vauban e che ha per asse la Rue Royale, restano in piedi alcune vecchie dimore signorili; a ovest sono i quartieri borghesi. All'intorno si stende la città industriale ricostituita, dopo la guerra mondiale, in parte dentro i limiti della cinta moderna e in parte fuori. L'insieme dei quartieri fin qui nominati conta (1931) 201.568 abitanti, poco meno che nel 1926 (201.921 ab.; nel 1911: 217.807). Il territorio urbano è saturo e gli aumenti utilizzano ormai i dintorni più prossimi. Al di là del vuoto lasciato dalle fortificazioni, i comuni suburbani s'estendono lungo le strade che irradiano da Lilla. Le case s'allineano quasi senza interruzione fino a 5 km. verso Haubourdin e a 4,5 km. in direzione di Amentières. A est non vi è soluzione di continuità fra Saint-André, la Madeleine e i sobborghi extra muros di Saint-Maurice e di Fives. Piccole città che si fondono nell'agglomerato di Lilla sono: Loos, Lomme, Haubourdin, Lambersart, Hellemmes, che hanno da dieci a ventimila abitanti e la Madeleine ne conta 21.507. Questo insieme è servito da una ricca rete di canali, di ferrovie e di tramvie. La nuova stazione di smistamento di Lilla, è notevole per il suo attrezzamento.

Per la vicinanza al bacino carbonifero e per la sua posizione geografica, Lilla è un poderoso centro industriale. L'industria, per la molteplicità dei suoi aspetti, ha potuto resistere alle crisi. In primo piano sta l'industria tessile e il gruppo di Lilla costituisce, in Francia, la metropoli del lino: nel 1926 vi erano 298.000 fusi su 515.000 di tutta la Francia. Se la città divide col vicino centro d'Armentières il primato nella fabbricazione delle tele, ha come specialità la produzione dei filati cucirini. Vi si aggiungono la filatura e la torcitura del cotone, che occupano circa 15.000 operai. L'industria dell'abbigliamento, sviluppatasi nella seconda metà del secolo XIX, recluta la mano d'opera a domicilio fin nel centro della regione mineraria. Fiorente è anche l'industria chimica, i cui stabilimenti sorgono a Loos, Lomme, Saint-André, la Madeleine. La metallurgia impiega non meno di 15.000 operai e fabbrica grande varietà di prodotti che giungono fino alle grandi costruzioni meccaniche (Lilla, la Madeleine e Fives). Queste sono soltanto le industrie maggiori. Capoluogo del dipartimento più ricco, centro della principale regione economica, la Borsa dei valori di Lilla e il suo mercato del mercoledì sono i regolatori dell'attività regionale, come le sue banche ne sono le animatrici. La città è anche sede di vescovato e di corpo d'armata, e possiede inoltre un'università, facoltà cattoliche e attive società scientifiche.

Monumenti. - La città non è ricca di monumenti antichi. Di questo fatto sono causa indubbia le guerre, ma anche lo spirito d'economia che ha spesso ispirato l'amministrazione municipale. Come edifici religiosi restano le chiese di S. Maurizio, in stile gotico flamboyant molto romanizzato; di S. Caterina, dei secoli XV, XVI e XVIII; di S. Maddalena, a pianta circolare, con una cupola di 55 m. (fine del sec. XVIII). Come architettura civile si notano alcune case del sec. XVIII. Il monumento più interessante è la vecchia Borsa, uno dei più belli esemplari dell'architettura fiamminga del sec. XVII. Di fronte, sulla Grand'Place, sorge una colonna commemo - rativa della resistenza opposta agl'imperiali nel 1792. Del palazzo costruito da Filippo il Buono nel sec. XV resta soltanto parte di un'ala. Sono inoltre da segnalare la rocca di Vauban e la porta di Parigi, ingresso trionfale costruito dal 1685 al 1695 su progetti dell'architetto lillese Simon Vollant. La nuova Borsa con la sua torre, il teatro dell'Opera (entrambi costruiti dal Cordonnier) e il nuovo palazzo municipale, notevole per le sue disposizioni interne, attestano lo sforzo odierno per dare alla città un aspetto monumentale. Il Palazzo delle arti contiene una collezione di quadri e disegni che è la più ricca della Francia provinciale.

Storia. - L'abitato, sorto intorno al castello di Buc, fu circondato di mura nel 1030 per opera di Baldovino IV conte di Fiandra. Nel 1213 la città venne distrutta da Filippo Augusto, re di Francia, ma più tardi fu di nuovo ricostruita e tornò ai conti di Fiandra. Sotto il dominio di questi, Lilla divenne un ricco centro industriale. Vi fu istituita una grande fiera, visitata da mercanti non solo della Fiandra e della Francia, ma anche della Germania e, già fin dall'inizio del sec. XII, dell'Italia. L'industria della lana fu a Lilla, come in tutte le città della Fiandra, la fonte principale di ricchezza. Nel 1225 lo scabinato di Lilla da magistratura vitalizia e di nomina signorile (cioè del conte di Fiandra) divenne elettiva e annuale. Di fatto il governo del comune si trovava nelle mani di una ristretta oligarchia, rappresentata dai ricchi mercanti e dagl'imprenditori dell'industria della lana. In seguito si ebbero a Lilla movimenti sociali, rivolti contro il dominio dell'oligarchia governante. Allora intervenne il re Filippo il Bello, il quale sostenne le oligarchie dominanti contro la democrazia e fece guerra al conte di Fiandra il quale si appoggiava sulle masse popolari. Dopo alterne vicende il re riuscì a farsi concedere dal conte la parte francese della Fiandra, e precisamente le castellanie di Douai, di Béthune e di Lilla (nel 1305, ma in forma definitiva solo nel 1320). Da quel tempo in poi Lilla si trovò a far parte del dominio diretto del re di Francia. Tale stato di cose durò fino all'anno 1369, quando sotto il re Carlo V, in seguito a combinazioni matrimoniali, Lilla passò sotto il potere dei duchi di Borgogna. Sotto il potere borgagnone la città godette di una grande prosperità: fu allora messa a capo della Hansa di Londra, potente organizzazione dei centri industriali della Fiandra. Il duca Fìlippo il Buono ne fece, nel sec. XV, la sua residenza costante. Dopo la morte di Carlo il Temerario, la città passò sotto la dinastia degli Asburgo, fino al 1667, quando Luigi XIV di Francia l'assediò e la prese. Da quel momento la città rimase sotto la Francia, salvo una breve parentesi, quando, nel 1708, Lilla, dopo una resistenza eroica, fu presa dal principe Eugenio e dal duca di Marlborough. Il trattato di Utrecht la restituì al re di Francia.

Bibl.: H. Pirenne, Les anciennes démocraties des Pays-Bas, Parigi 1910; G. Des Marez, Histoire de la propriété foncière dans les villes du moyen âge et spécialement en Flandre, Gand 1898.